Riportiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 22/03/2014, a pag. 3, l'articolo dal titolo "Israele prepara nuovi insediamenti in Cisgiordania".
Il quotidiano vaticano indica nell'approvazione di un piano edilizio nelle cittadine di Beit El, vicino a Gerusalemme, e di Almog, nella valle del Giordano, un ostacolo al processo di pace tra israeliani e palestinesi, anzi, in accordo con imprecisati "osservatori", una "tegola sui negoziati".
Ammesso e non concesso che la costruzione di case in zone che plausibilmente sarebbero assegnate a Israele in ogni eventuale accordo finale con l'Autorità palestinese possa costituire un così grave inciampo per negoziati che languono da mesi, è inevitabile chiedersi per quale motivo
L' OSSERVATORE ROMANO non presti altrettanta attenzione ai ben più consistenti ostacoli posti dall'Autorità palestinese: rifiuto di riconoscere Israele come Stato ebraico, educazione all'odio nelle scuole, nei media e nelle moschee, esaltazione della violenza terroristica.
Invitiamo i nostri lettori a scrivere al direttore dell' OSSERVATORE ROMANO Gian Maria Vian per protestare, contro l'impostazione unilaterale dell'articolo, utilizzando l'indirizzo e-mail:
ornet@ossrom.va
Israele costruisce case
l'ANP educa i bambini all'odio.
Ecco l'articolo:
Le autorità israeliane hanno approvato un piano di costruzione di circa mille nuove abitazioni in Cisgiordania. La notizia è stata diffusa oggi dal quotidiano «Haaretz» ed è stata confermata dal coordinatore delle attività del Governo nei Territori palestinesi, Guy Inbar. Di queste unità abitative, 839 si trovano in un sobborgo di Ariel, uno degli insediamenti più vasti, 300 a Beit El, vicino a Gerusalemme est, e altre 32 ad Almog, nella Valle del Giordano. Si tratta per ora — ha spiegato Inbar — di passi preliminari nei progetti, contro i quali si può ancora ricorrere. Ciò nonostante, la notizia di nuovi insediamenti rappresenta — dicono gli osservatori — una nuova tegola sui negoziati che Washington sta cercando di rilanciare. E questo anche a causa delle recenti critiche espresse da esponenti del Governo israeliano sull'operato dell'Amministrazione Obama. «Il rapporto strategico tra Stati Uniti e Israele — ha chiarito il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon — è di massima importanza, così come le personali relazioni e i comuni interessi». Solo pochi giorni fa il Governo del premier Benjamin Netanyahu aveva dato il via libera alla costruzione di 186 nuove case israeliane a Gerusalemme est. La decisione aveva suscitato dure critiche da parte palestinese e dalla comunità internazionale. Intanto, non si allenta la tensione al confine con la Striscia di Gaza. L'esercito israeliano ha scoperto ieri un nuovo tunnel scavato fra il sud della Striscia e il Neghev. Si tratta di uno dei tunnel più lunghi mai individuati finora ai margini della Striscia. In certi tratti ha una profondità di venti metri. Secondo i militari, il tunnel avrebbe come scopo il traffico illegale di armi verso Gaza e poteva essere utilizzato per lanciare operazioni contro Israele. Lo scorso ottobre i soldati israeliani scoprirono nella stessa zona un altro tunnel, lungo oltre un chilometro.
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