L'altro ieri in un'occasione informale parlavo con una persona che si occupa professionalmente di combustibile nucleare esaurito. Gli ho fatto una domanda secca: "ma tu credi davvero che il programma nucleare iraniano sia soltanto a scopi pacifici?" All'inizio č rimasto un po' interdetto; non č quello il suo lavoro anche tecnicamente non siamo poi lontanissimi, poi piano piano ha cominciato a riflettere ed a rispondere: "č una circostanza difficile da valutare forse originariamente non lo era (pacifico) ma adesso con la presidenza Rohani credo lo sia diventato" ed io pensavo, ecco un altro che si č bevute le panzane di Rohani. Poi ha continuato "posso capire che abbiano rifiutato l'offerta della Russia (di fornire l'uranio giā arricchito e ritirare poi il combustibile esaurito) ma che desiderino avere il controllo dell'intero ciclo, dalla miniera al reattore". E infine ha concluso "e poi bisogna considerare che Israele, che č un paese che si comporta in maniera aggressiva con i propri vicini ha oltre un centinaio di testate nucleari". Avrei potuto sollevare mille obiezioni, per esempio che Israele non ha mai minacciato di distruggere l'Iran, mentre l'Iran ha ripetutamente minacciato di distruggere Israele, che in decenni Israele non ha mai fatto uso di armi nucleari, che l'Iran sostiene e finanzia la maggior parte dei terroristi del mondo, ma mi sono sentito la gola stringersi. Sono riuscito appena a dire che se faceva questa comparazione, siccome Israele non produce elettricitā con centrali nucleari, allora evidentemente lui NON credeva che il programma iraniano fosse pacifico, e che mi aveva risposto molto chiaramente. Questo ragazzo non č affato una cattiva persona, ma evidentemente considera un attacco nucleare contro Israele come un evento certamente non desiderabile, ma tutto sommato accettabile. E chissā quanti la pensano come lui, probabilmente la maggioranza...
lettera firmata
PS non pubblicate questo messaggio; in effetti sto scrivendo a me stesso. Sono molto demoralizzato.
Gentile amico, ci perdoni se disubbidiamo alla richiesta di non pubblicare le sue riflessioni. Quanto ci ha scritto č molto istruttivo, non pubblicarlo avrebbe privato tanti altri lettori che hanno gli stessi suoi dubbi e che, come lei, possono sentirsi demoralizzati. Se la battaglia fosse facile lo sarebbero anche gli ostacoli che incontrano tutti coloro che difendono le ragioni di Israele. Non abbia paura, lei non č solo, sono tantissime le persone perbene che, essendo informate, hanno deciso da che parte stare. Tenga duro, la vita vale la pena di essere vissuta quando si hanno dei valori nei quali credere.
IC redazione