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Ammuina per la pace ? A destra Muhammed Abbas, Barack Obama Cari amici, Fatto sta che, con un nome o con un altro, il democratico presidente dell'Autorità Palestinese, ormai arrivato ben dentro il decimo anno del suo mandato di quattro anni, è stato ricevuto l'altro ieri da Obama. Era un incontro da tempo atteso perché esattamente fra un mese e dieci giorni da oggi finisce il periodo di sei mesi ottenuto da Kerry per il suo negoziato fra Israele e Palestina e ancora non è successo niente. O meglio: c'è stata moltissima ammuina (Per chi non sapesse di che cosa si tratta, leggete questo articolo (falso in realtà) che si dice fosse contenuto nel "Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie del 1841": «All'ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa e chilli che stann' a poppa vann' a prora: chilli che stann' a dritta vann' a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta: tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann' bascio passann' tutti p'o stesso pertuso: chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".» E Kerry, giustamente è andato a Ramallah quand'era a Gerusalemme e a Gerusalemme quand'era a Ramallah, In Medio Oriente quand'era a Washington e viceversa, ha dichiarato che bisognava riconoscere e non riconoscere l'ebraicità di Israele, bloccare e non bloccare le costruzioni di case nelle comunità ebraiche in Giudea e Samaria.
Sono passati quasi cinque dei sei mesi, i palestinisti sono stati al gioco grazie al prezzo pagato da Israele (la liberazione di un centinaio di assassini a rate, in cambio del privilegio di discutere con loro), Israele ci è stato spinto dalla volontà di minimizzare i danni e sotto la pressione di continui ricatti. Adesso il tempo è quasi finito, l'Amministrazione Obama ha collezionato una serie clamorosa di sconfitte e perdite della faccia (la Siria, dove non solo deve inghiottire la vittoria di Assad che voleva abbattere, ma è stata presa in giro sulla distruzioni delle armi chimiche; l'Iran, cui ha concesso una sostanziosa riduzione delle sanzioni e il ritorno nel giro politico e commerciale internazionale, senza ottenere nulla in cambio; l'Egitto, che avendo cacciato i suoi protetti islamisti è stato letteralmente cacciato in mano alla Russia; e ora l'Ucraina, di cui Putin si è pappato la Crimea ridendo apertamente in faccia alle sanzioni Usa (http://www.lastampa.it/2014/03/18/esteri/putin-avvia-lannessione-della-crimea-gli-esperti-coster-miliardi-allanno-sfFIJ9gIkOSTqDZJarwv3L/pagina.html)
In realtà Arafat non ha mai riconosciuto il diritto degli ebrei a un loro stato (http://www.memritv.org/clip_transcript/en/4191.htm) e l'AP non ha mai smesso di affermare che l'esistenza di Israele era il frutto di una rapina, che sarebbe stata prima o poi risarcita e che tutto il territorio fra il Giordano e il mare appartiene loro. Questa è la posizione della "moderata" AP e del "moderato" signor nessuno che la presiede senza alcuna base legale. In gioco è la loro stessa politica, la base della loro esistenza (http://www.israele.net/perche-i-palestinesi-rifiutano-caparbiamente-di-riconoscere-israele-come-stato-ebraico). L'AP non può non pensare e affermare che Israele è illegale, a pena di perdere la sua "narrativa" come dicono i giornalisti, cioè il mito con cui tiene i suoi sudditi in stato di guerra (http://www.israele.net/perche-i-palestinesi-rifiutano-caparbiamente-di-riconoscere-israele-come-stato-ebraico)
E' vero che senza l'appoggio americano (i soldi l'addestramento, il sostegno diplomatico) l'AP si sfascerebbe subito. Basterebbe che Obama glielo facesse notare e gli facesse qualche domanda ben diretta come queste (http://www.gatestoneinstitute.org/4216/obama-abbas-meeting), e forse la resistenza di Abbas sarebbe piegata. Ma è chiaro che non lo vuol fare, è evidente che preferisce il mondo islamico all'Occidente, che pure dovrebbe dirigere (per non parlare di Israele). Sicché Obama non ha affatto torchiato Abbas come ha fatto con Netanyahu. Il risultato è che quel signor nessuno che è disceso dalla limousine davanti alla Casa Bianca ci è risalito dopo un'oretta lasciandola - sia chiaro - rigorosamente vuota. Di lui non si è accorto nessuno né prima né durante né dopo l'incontro. E Obama, che coccola il signor nessuno e, come dice il suo giornalista preferito, tratta invece Netanyahu molto peggio di come tratti Putin (http://freebeacon.com/jeffrey-goldberg-obama-treats-netanyahu-worse-than-putin/) può, con buona probabilità, aggiungere al suo Guinness dei primati di fallimenti in politica internazionale anche quello delle trattative fra Israele e AP. Lasciatemelo dire: per fortuna.
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