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La Stampa Rassegna Stampa
19.03.2014 Fanatismo islamico contro il film 'Noè'
la cronaca di Lorenzo Soria

Testata: La Stampa
Data: 19 marzo 2014
Pagina: 30
Autore: Lorenzo Soria
Titolo: «Un diluvio di grane sul 'Noè' di Aronofsky»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 19/03/2014, a pag.30, con il titolo " Un diluvio di grane sul 'Noè' di  Darren Aronofsky, l'articolo di Lorenzo Soria.



«Qualsiasi cosa vi aspettiate, siete fuori strada. E’ un film molto, molto diverso» Con queste parole il regista Darren Aronofsky ha presentato il suo attesissimo Noah in prima mondiale a Mexico City (in Usa esce la prossima settimana, in Italia il 10 aprile). La scelta di Mexico City non era casuale, in quanto il paese è la punta di diamante del territorio latino-americano che conta la più grande comunità cattolica del mondo, con circa 480 milioni di individui. Allo stesso modo non è casuale che Aronofsky e il protagonista Russell Crowe tentino in tutti i modi di farsi ricevere da Papa Francesco I e fargli vedere il film in anteprima. L’attore addirittura avrebbe inviato più di venti tweet al Papa invitandolo a vedere il kolossal, dedicato - pare con moltissime licenze e differenziazioni rispetto al testo sacro - alla grande figura biblica. Secondo Variety Francesco avrebbe dovuto ricevere Crowe, il regista Darren Aronofsky e il vice presidente di Paramount Rob Moore stamattina alle 8.30 ma l’incontro sarebbe stato annullato perché si era sparsa la voce sul web che sarebbe avvenuto e il Papa non poteva essere usato per far pubblicità al film. Ma padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, dichiara a La Stampa: «Non ho mai saputo che questo incontro dovesse avvenire e dunque non ho mai saputo che sia stato annullato». Non un incontro programmato, dunque, ma probabilmente un legittimo desiderio del regista e del protagonista - ovviamente un incontro con il Papa rappresenta un ottimo viatico pubblicitario - che però non si è mai realmente concretizzato. Oggi, festa di S. Giuseppe (festività in Vaticano), Francesco ha però in programma la consueta udienza generale del mercoledì e naturalmente Russell Crowe potrebbe andare in Piazza San Pietro come un cittadino qualsiasi. In attesa di sapere cosa ne pensa del film il Vaticano, le reazioni del pubblico messicano sono state complessivamente miste, con un grande apprezzamento degli straordinari effetti visivi e con qualche perplessità sulla lentezza della parte iniziale. Ma inevitabilmente le pellicole a forte valenza religiosa, vedi Le tentazioni di Cristo di Martin Scorsese e La Passione di Cristo di Mel Gibson, suscitano reazioni molto forti e molto viscerali, anche se in questo caso il regista ha dichiarato di aver preso solamente lo spunto dalla vicenda biblica. E infatti sono arrivate polemiche anche da parte islamica. «Non si tratta di una vera controversia - getta acqua sul fuoco Aronofsky -. Succede sempre quando non si conosce qualcosa e succede sempre quando si cerca di raccontare una storia della Bibbia. Ma ogni polemica sparirà non appena la gente inizierà a vedere il film, non vogliamo offendere nessuno». Nel Libro della Genesi viene raccontata la storia di Noè che costruisce un’arca per salvare la sua famiglia e una coppia di tutti gli animali prima del diluvio universale. Nel Corano un intero capitolo è dedicato a Noè, messaggero di Dio. La proiezione del kolossal è già stata vietata in Qatar, Kuwait, Bahrain e Emirati Arabi, in Egitto, Kuwait e Giordania il divieto non è ancora ufficiale ma è atteso. Il motivo è religioso naturalmente. Il mondo islamico non tollera la rappresentazione di figure sacre nell’arte e Al Azhar, la principale autorità religiosa dell’Islam sunnita, ha ribadito in un comunicato il divieto a rappresentare le figure dei profeti, anche al cinema, perché sono «un’offesa nei confronti degli stessi profeti e dei principi della Sharia e rappresentano una provocazione per i fedeli». Da parte dei vertici della Paramount, c’è una certa rassegnazione. «Non siamo sorpresi della reazione del mondo arabo -dicono - Per quanto qualche licenza artistica sia stata presa nella produzione del film, noi crediamo che Noah sia fedele alle scritture sacre nella sua essenza, nei suoi valori e nella integrità di una storia che è la pietra angolare della fede di milioni di persone in tutto il mondo».

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