Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/03/2014, a pag.14, con il titolo " Arabia, fatwa su Al Jazeera 'Va chiusa, incita i terroristi' ", l'articolo di Maurizio Molinari sulle reazioni nel mondo arabo contro Al Jazeera e il Qatar che la possiede a che la diffonde a livello internazionale. L'analisi di Maurizio Molinari è la prima a dare rilievo sui nostri media a una polemica che dilaga in tutto il Medio Oriente.
Si veda anche l'analisi di Mordechai Kedar uscita oggi su tutta la vicenda, dal titolo "L'isolamento del Qatar": http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=320&id=52757
Maurizio Molinari giornalisti di Al Jazzera detenuti al Cairo
«Chiudete Al Jazeera, incita alla sedizione». È stato il ministro degli Esteri saudita, Saud al-Faisal, a recapitare al Qatar la perentoria richiesta, frutto della convinzione di Riad che la tv di Doha sia una fiancheggiatrice dei Fratelli Musulmani. L’affondo di al-Faisal coincide con quanto sta avvenendo al Cairo, dove 20 reporter e dipendenti di Al Jazeera sono sotto processo perché accusati di aver «complottato con i FratelliMusulmani» con l’intento di diffondere notizie a loro favorevoli durante il sommovimento di piazza che portò al rovesciamento del presidente Mahmud Morsi da parte dei militari. Riad e il Cairo sono convinte di aver messo in rotta i Fratelli Musulmani - al bando nei rispettivi Paesi - ed essere dunque ora in grado di estendere l’offensiva anche ai loro maggiori sostenitori arabi, ovvero il Qatar. Per comprendere l’entità delle accuse che Riad e il Cairo sollevano a Doha bisogna partire proprio dall’intervento di al-Faisal, all’ultima riunione del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Oman). In quell’occasione il ministro saudita, parlando anche per conto di Emirati e Bahrein, ha comunicato al Qatar il ritiro degli ambasciatori e gli ha posto «tre condizioni » per il «ripristino delle relazioni »: «Fine delle attività della tv Al Jazeera di proprietà del Qatar perché istiga alla rivolta »; «chiusura dei centri studi Brookings Doha Center e Arab Center for Research and Policy Studies» favorevoli ai Fratelli Musulmani; «estradizione dei ricercati per sostegno al terrorismo » come l’imam Yusuf al- Qaradawi che l’Egitto considera uno degli ideologi del movimento islamico «illegale». Finora il Qatar ha respinto l’offensiva, imputando ai sauditi un’«intromissione negli affari interni del nostro Stato»,ma l’isolamento di Doha nel Consiglio di Cooperazione del Golfo cresce con il passare delle settimane, fino al punto da far ipotizzare un’espulsione. Senza contare che il processo in corso al Cairo ai 20 «fiancheggiatori della Fratellanza Musulmana » può portare a nuove iniziative legali, in quanto il procuratore vuole sapere «chi decise e perché» una copertura mediatica «densa di bugie favorevoli ai terroristi» frutto di «diversi incontri fra i reporter e FratelliMusulmani». Mohamed Fadel Fahmy, capo della redazione di Al Jazeera al Cairo, assieme al collega Peter Greste e al producer Baher Mohammed ribattono dalle celle di aver fatto «solo il nostro lavoro » accusando gli egiziani di «maltrattamenti durante la detenzioni ».Male autorità delCairo appaiono determinate a mandare avanti il processo perché l’obiettivo ultimo, in sintonia con le mosse di Riad, è delegittimare Al Jazeera, la più diffusa tv panaraba, fino ad obbligarla a chiudere i battenti.
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