Siamo sul bordo di un baratro, sono giorni pericolosi per l'azione di un certo Putin e Compagni, stanno ripetendo il grave misfatto commesso durante l'invasione dell'Ungheria, invasione giustificata per il mantenimento dell'ordine e come ebbe a dichiarare il Compagno Presidente Napolitano alle armate Russe entrate in Ungheria per mantenere la liberta e la pace, e quel che è più grave, non mi risulta che abbia mai chiesto democratiche scuse.
Putin, con il beneplacito del suo parlamento invade oggi la Crimea, regione dell'Ucraina per poi chiedere un referendum per ammettersela.
I Russi sono freschi di Democrazia ma a quanto pare ancora soffrono di quella che chiamavano Democrazia Comunista, i referendum non sono validi se fatti con le armate dell'invasore per le strade. C'è un antefatto da ricordare ai benpensanti, i gerarchi della Russia Comunista deportarono la maggior parte dei cittadini della Crimea con la scusa che avevano collaborato con gli invasori tedeschi, come al solito collaboratori sotto la minaccia delle armi dell'invasore, come esattamente stanno facendo oggi i Russi.
Espropriarono, deportarono e sostituirono i malcapitati con popolazione anch'essa deportata dalla Russia. Nonostante quel che sta accadendo non sono riuscito a trovare sui giornali notizie di manifestazioni di pacifisti ...sempre pronti quando si tratta di bruciare bandiere a stelle e strisce.
Chi conosce gli animatori dei gruppi pacifisti, sarà il caso che gli si ricordi di non essere parziali e di farsi sentire! Prima che sia troppo tardi, con decisione, prendete posizione è il caso di battere i pugni sul tavolo, oppure dopo l'Ucraina, se Putin ci trova gusto non si sentirà sazio, ha minacciato l'Europa con il ricatto di chiudere i rubinetti del gas! Non dobbiamo farci intimidire!
Buon lavoro,
Paolo Ceccarelli
Giorgio Napolitano, come la maggior parte dei comunisti italiani che non abbandonarono il PCI dopo i fatti di Ungheria, si è auto-assolto, quel passato è un brutto ricordo, e poi la gente dimentica in fretta. Per affrontare le sfide in arrivo è meglio attenerci al presente, non è ipocrisia ma realismo. E soprattutto mai dimenticare gli interessi economici che guidano le politiche dei governi. E' il gas di Putin, più che il suo esercito, a condizionare al politica europea.
IC redazione