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Ugo Volli
Cartoline
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Onore al merito 11/03/2014

Onore al merito
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

oggi devo riparlarvi dell'Iran. Ma non temete, non voglio polemizzare, bensì lodare questa grande e antica nazione e le sue guide così piene del senso religioso dell'esistenza. Ci sono tre o quattro argomenti per spiegare anche ai più increduli di noi l'intima bellezza della politica iraniana, la sua alta moralità, l'utilità per il mondo che la caratterizza.

Il primo argomento è questo. Forse pensando alla festa ebraica di Purim che ricorda un tentativo di genocidio alla corte persiana 2400 anni fa circa e ricorre domenica prossima, l'Iran ha fatto un bellissimo regalo a Israele: 40 missili balistici M-302 con gittata fino a 160 km, 181 colpi di mortaio e 400mila proiettili per kalashnikov. Non è un dono fantastico? Potete ammirare la sua “geometrica potenza” per citare un vecchio amico italiano dei terroristi, in queste foto molto scenografiche: http://www.lastampa.it/2014/03/10/multimedia/esteri/netanyahu-svela-larsenale-iraniano-diretto-a-gaza-eONZZor53bacz1bEICFtnI/pagina.html. Certo, la destinazione originale era Gaza,  dove ai missili dedicano anche i monumenti (http://www.lastampa.it/2014/03/10/multimedia/esteri/hamas-celebra-i-missili-qassam-con-monumento-u00NxGnZXzBF34bqRuZggO/pagina.html), con il chiaro sottinteso che possono ammazzare chiunque in Israele (http://www.jerusalemonline.com/news/middle-east/israeli-palestinian-relations/hamas-threatens-to-use-missiles-that-can-reach-northern-parts-of-israel-4183)  ma come ha detto Netanyahu (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=7M1DmKOZzwU) ognuno di  quei missili e di quei proiettili aveva una destinazione finale in Israele, delle persone e dei luoghi cui sarebbe stato diretto... e dunque sempre di dono si tratta.


Mohammad Javad Zarif, Ministro degli Esteri iraniano
 

l'Iran certo per modestia e religiosa umiltà ha negato tutto: “ Il Ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha ridicolizzato il sequestro di munizioni, implicando che fosse una trovata di pubbliche relazioni legate al meeting annuale a Washington di un gruppo di pressione pro-Israele, l'American Israel Public Affairs, in cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu era un oratore. Scrivendo una nota sarcastica su Twitter, Zarif ha scritto " Una nave iraniana che trasporta armi per Gaza. Catturata giusto in tempo per la campagna annuale dell'AIPAC contro l'Iran. Incredibile coincidenza! O le solite bugie". (http://www.forbes.com/sites/claudiarosett/2014/03/07/the-amazing-coincidences-of-irans-javad-zarif/). E però vedete, le coincidenze sono strani animali: perché certamente, come dice lui, la cattura della nave con le armi è vicina alla conferenza dell'Aipac, ma anche alla riunione a Vienna con l'Unione Europea in cui proprio Zafir faceva il santerellino e predicava “Siamo in grado di preparare un futuro migliore aprendo le nostre menti e i nostri cuori, ed evitando vecchi stereotipi". "Se rimaniamo prigionieri del passato non saremo mai in grado di risolvere i problemi futuri." Interessante eh? Trovate tutta la storia parallela di Zarif e della nave Klos C nell'articolo che vi ho appena citato. Credete a me: l'Iran certamente vuole cercare la strada di un futuro di pace e tolleranza liberandosi delle vecchie armi; per questo le regala al primo che capita, guarda un po' Hamas, che a sua volta se ne libererà al momento opportuno tirandole addosso agli israeliani. Come diceva il principe di Salina nel Gattopardo, tutto deve cambiare affinché nulla cambi. Trovate qualche esempio di questa generosità iraniana qui: http://www.gatestoneinstitute.org/4208/iran-arms-ship.


Albert Einstein

Ma non bisogna esagerare con la modestia. E' per questo che un clerico iraniano, tal Ayatollah Mahadavi Kani, che si definisce il capo dell'Assemblea degli esperti della repubblica islamica, ha finalmente rivelato un grande segreto, che vi prego di ammirare con la debita reverenza. Che sapete voi di Albert Einstein? Certo, è il più grande scienziato del Novecento, l'inventore della relatività e di altre straordinarie scoperte fisiche. Ma poi? Sì, aveva una pettinatura scarmigliata e un sorriso bellissimo. Tutto qui? Di che nazionalità era? Tedesco... Va bene,  questo lo sapete, ma perché scappò dalla Germania, ve lo ricordate? Eh già, per via di Hitler. Ebbene sì, perché era... ebreo. O almeno, voi avete sempre pensato che lo fosse – lo avete pensato probabilmente per il dominio degli ebrei sui massa media (e sulle banche, naturalmente e sul resto del mondo, come sanno gli esperti di scie chimiche e analoghe verità segrete). Scordatevelo. Il nostro ayatollah, che è un grado alto delle gerarchia musulmana sciita, almeno pari a un vescovo cattolico, ci insegna che non è così. Einstein in realtà era... sciita, naturalmente. Non solo, aveva anche imparato tutta la sua scienza da un altro Ayatollah, di nome Hossein Borujerd. E da lui aveva capito che tutta la sua teoria della relatività era già stata scoperta da Maometto. Non lo sapevate? Il fatto è che l'ascensione di Maometto al cielo è avvenuta a velocità superiore a quella della luce, ci spiega sua eccelleza Kana, e questa è la logica premessa della teoria della relatività. Per questo Einstein si convertì o forse fin dall'inizio era sciita, questo non lo so. Comunque è la prova che la scienza del Novecento, come molte altre cose, vengono dall'Islam, e, naturalmente, soprattutto dall'Iran (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/178296#.Ux232_l5OAV).

Vi sembra troppo forte? E allora sentite questa. L'Iran si batte seriamente per conquistare il record mondiale delle condanne a morte: i suoi avversari in questa nobile gara sono la Cina, che però ha una popolazione immensamente superiore e prevale facilmente in numeri assoluti, e il governo terrorista di Gaza, che però di abitanti ne ha molto pochi e rischia di vincere troppo facilmente in percentuale. Ignoriamo comunque questa nobile gara e diciamo che l'Iran è fra i Paesi al mondo dove la pena di morte è più diffusa. “La pena di morte in Iran è prevista per omicidio, adulterio, stupro, omosessualità, pratiche non sessuali ma erotiche tra uomini per 4 volte, bacio con lussuria in pubblico per 4 volte (fino al dicembre 2004), reati legati alla prostituzione, reati legati alla droga, blasfemia, estorsione, corruzione, contrabbando d'arte, terrorismo, consumo di alcool per 3 volte ,rapina a mano armata, atti incompatibili con la castità, pornografia" (http://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte_in_Iran).

Una bellissima lista, non vi pare? Pensate quanta gente sarebbe ammazzata da noi se avessimo la fortuna di una legge del genere. E infatti: nel 2011 secondo Amnesty International ci sono state 360 esecuzioni (http://en.wikipedia.org/wiki/Capital_punishment_in_Iran) che per 76 milioni di abitanti sono un bel record. Ma poi “nel 2013 il governo iraniano ha eseguito 624 condanne a morte, circa un centinaio in più rispetto al 2012” (http://www.ilpost.it/2014/02/12/esecuzione-poeta-arabo-iran/). Questa tendenza ad ammazzare i prigionieri non sta affatto diminuendo: “Da inizio anno, in poco più di sette settimane, almeno 80 persone sono state giustiziate in Iran e secondo alcune fonti attendibili, il numero reale potrebbe essere di 95. Lo ha affermato l'Onu oggi a Ginevra esprimendo "profonda preoccupazione per il picco di esecuzioni in Iran dall'inizio dell'anno" (http://www.donneiran.org/component/content/article/1-ultime-notizie/560-2014-02-21-21-20-22.html). Qualcuno viene lapidato, ma i più impiccati in pubblico con gru da cantiere.

E qui veniamo al punto. Siete indignati per questi omicidi di stato? Almeno un po' infastiditi per quelle forche? Vi dà noia la violenza? Male, malissimo. Dovreste essere contenti, anzi grati. Sapete chi lo dice? Un iraniano, naturalmente Javad Larijani , che è molto qualificato sull'argomento, dato che ricopre la carica di capo del consiglio per i diritti umani della repubblica dell'Iran (oltre a essere fratello di Alì Larjani, presidente del parlamento iraniano, di Bagher Larjani, rettore dell'università di Teheran e di Fazel Larjani, diplomatico in Canda, figlio del famoso Ayatollah Mirza Hashem Amoli e cugino di un altro politico eminente Ahmad Tavakkoli, attualmente presidente del centro di ricerca del Parlamento, che gestisce i dossier segreti: tanto per dimostrare come la repubblica islamica tutela la famiglia). Bene che cosa dice questo intemerato difensore dei diritti umani, che pure “tiene famiglia”?
"La nostra aspettativa dalle organizzazioni internazionali e dal mondo era che ci fossero grati per questo grande servizio all'umanità. Purtroppo, invece di celebrare l'Iran, le organizzazioni internazionali vedono il maggior numero di esecuzioni causati dal confronto assertivo dell'Iran con le droghe come un pretesto veicolo per attaccare sulla base dei diritti umani la Repubblica islamica dell'Iran". Porelli... in effetti “attivisti e organizzazioni per i diritti umani" hanno sempre criticato la Repubblica islamica dell'Iran per pratiche come esecuzioni, lapidazioni, amputazioni degli arti, e sentenze come l'estrazione degli occhi, che i giudici iraniani hanno deciso osservando la Legge detta “Qisas” [castigo]. Difendendo la pena della lapidazione e le esecuzioni nel 2011, Mohammad Javad Larijani ha detto: "La legge Qisas è molto bella e importante." (http://www.iranhumanrights.org/2014/03/larijani-executions/).

Anche per le esecuzioni capitali e le pene accessorie racappriccianti che le accompagnano le cose stanno un po' come per la volontà di Zarif di “aprire le menti e i cuori” rifornendo di missili i terroristi. Poi ci sarebbe la ferma volontà dell'Iran di arricchire l'uranio ben al di là del grado in cui è utilizzabile nelle centrali per produrre elettricità. A che serve? Ma a fare la bomba atomica, naturalmente: giusto, no? Se una nazione così virtuosa vuole usare un'arma del genere, o almeno averla pronta, avrà le sue buone ragioni non credete? Se voi no, ci credeva Emma Bonino, che ci sarà difficile rimpiangere anche se emergono le magagne da chi l'ha sostituita, e ci crede la baronessa Ashton, “alta rappresentante” dell'Europa: entrambe fotografate in visita col teatrino di mettersi un velo in testa per compiacere gli ayatollah, l'alta baronessa proprio in questi giorni, quando emergono queste belle novità. Tutte liete di esaltare l'Iran e magari anche le sue tante buone intenzioni incomprese e mistificate dagli infedeli i quali pretendono perfino che Einstein fosse ebreo... Peccato, ma vedrete che quando finalmente grazie alla buona volontà di Obama (che – ve lo dico io e non un ayatollah – qualcosa di sciita ha sicuramente), l'Iran avrà la sua brava bomba atomica, tante fisime passeranno e tutti riconosceranno le sue ragioni e si suoi meriti, non solo l'America e l'Unione Europea.

Ugo Volli


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