sabato 19 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
11.03.2014 Ucraina: i timori della comunità ebraica
commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 11 marzo 2014
Pagina: 14
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Israele ci aiuti: noi ebrei d’Ucraina ora abbiamo paura»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 11/03/2014, a pag. 14, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "Israele ci aiuti: noi ebrei d’Ucraina ora abbiamo paura".


Fiamma Nirenstein, Ed­ward Dolinsky, direttore genera­le del Comitato Ebraico dell' Ucraina


Partito Svoboda (Libertà)

«La verità - Ed­ward Dolinsky, direttore genera­le del Comitato Ebraico dell' Ucraina, fa un sorriso amaro - è che ogni ebreo in Ucraina, a Kiev, a Odessa, e anche in Crimea si sta chiedendo se non sia il caso di emigrare in Israele. Compreso io stesso». Gli ebrei ucraini di nuo­vo si sentono minacciati, pesano su di loro memorie feroci (il più fa­moso l'eccidio di Babi Yar) dell' endogeno antisemitismo del lo­ro Paese, dove pure hanno dimo­rato da millenni. Già negli anni Novanta 350mila ebrei ucraini so­no diventati cittadini israeliani. Adesso ne sono rimasti fra i 300 e i 400mila, di cui 15 mila circa in Crimea. Dolinsky confessa di es­sere venuto a chiedere aiuto insie­me al Presidente del Comitato il parlamentare e mecenate Olek­sandr Feldman. A pochi passi dal­le mura della Città Vecchia, Do­linsky e Feldman sono amari e iro­nici: il governo israeliano non ci ascolta; la prudenza diplomatica è incomprensibile anche se capi­scono che Putin è un argomento delicato specie da quando gli Usa si mostrano freddi; nessuno pa­ga le spese di nove feriti trasporta­ti in un ospedale israeliano; l'Agenzia Ebraica non ha fatto niente; la Knesset doveva per due volte tenere un dibattito in aula, e lo ha cassato... insomma gli ebrei ucraini vorrebbero che Israele, di­ce Dolinsky, si occupasse di più di «un popolo che lotta per la li­bertà », che dicesse qualche paro­la contro Putin: «Se Putin decide di 'proteggere',come dice lui,tut­ti i cittadini di lingua russi, qui ce ne sono più di 2 milioni. Vedrete presto i carri armati»,scherza.Se­condo Feldman «l'antisemit­i­smo in Ucraina ha fatto paura nel 2012, quando Svoboda ha acqui­sito potere alle elezioni e si è sve­gliato l'odio tipico dei Paesi dell' Est. Ma dopo poco, per l'interven­to dell'Unione Europea, aggredi­re, incolpare gli ebrei è diventato vergognoso, in piazza gli ebrei ci sono stati come gli altri, le aggres­sioni antiebraiche sono ridotte a zero, Putin tenta di affermare che è là con i soldati per difendere le minoranze, ma anche da parte russa gli ebrei non godono certo di una storia tranquilla». Fra due fuochi: in Crimea la comunità ebraica, anche se per una parte si allinea all'opinione degli altri abi­tanti che a Simf­eropol vedono co­me inevitabile tornare nel ventre della Grande Madre Russia, de­nuncia episodi come quello di una settimana fa: alle 4 di mattina un uomo ha scritto sulla porta di una sinagoga: «Uccidiamo gli ebrei», gli odiati Zhids. Ma in Crimea non c'è mai stato molto antisemtismo, gli ebrei, dice Do­linsky, in gran parte pensano che non vogliono i russi a salvarli. Per esempio il giovane rabbino Misha Kapuskin tenendo aperta la sinagoga sfregiata l'ha ornata con una bandiera ucraina e una israeliana. Ma gli ultranazionali­sti antisemiti in Ucraina arrotano le spade per le elezioni. Più di tut­ti suscita preoccupazione, oltre a Svoboda, il neonazista Yarosh. Il suo movimento Pravyi Sector ha avuto un ruolo nella cacciata di Viktor Yanukovich e può contare su gruppi paramilitari. Yarosh an­drà alle elezioni, forse in Parla­mento. In Crimea d'altra parte le nostalgie comuniste antisemite non ci metteranno molto a veni­re a galla. Sì, forse le agenzie di viaggio possono cominciare a staccare i biglietti Kiev-Tel Aviv a meno di un miracolo, anzi due.
www.fiammanirenstein.com

Per inviare la propria opinione al Giornale, cliccare sull'e-mail sottostante


segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT