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Deborah Fait
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A Shalevet e Hadas un sassolino e una mimosa 09/03/2014
 

A Shalevet e Hadas un sassolino e una mimosa
Commento di Deborah Fait

Shalevet Pas                                     Hadas Fogel

Chi di voi, amici, ricorda Shalevet( significa Fiammella) Pas?
Aveva 10 mesi, stava in un parco di Hebron in braccio al papa’ quando un cecchino palestinese puntò alla sua testolina e colpì. La Fiammella si spense per sempre. Era marzo del 2001, Arafat e i suoi criminali assassini erano in piena attività terroristica , Israele era colpito da decine di attentati al giorno e Shalevet fu la prima bambina ammazzata in quel periodo. Il cecchino non mirò alla testa del padre, no, voleva fare più male, voleva arrivare all’orrore e così mirò alla testolina della piccola. Il palestinese, un uomo bestia, voleva ammazzare una bambina ebrea, assassinio simbolico, Arafat aveva ordinato, l’odio, aveva eseguito: “i vostri figli moriranno”. In un giorno di marzo di dieci anni dopo, un’altra bambina ebrea verrà ammazzata da due uomini bestia diciannovenni. Si chiamava Hadas Fogel, aveva tre mesi, i due uomini bestia palestinesi le tagliarono la gola e vollero essere pietosi perchè uccisero allo stesso modo anche i suoi genitori e i suoi fratelli di 11 e 8 anni. Rimase viva a piangerli solo una bambina di 12 anni che non si trovava in casa. Oggi e’ l’8 marzo, desidero ricordare tutte le donne, le donne vittime di femminicidio in Italia, le donne impiccate in Iran, le donne immobilizzate in buche di sabbia, sepolte vive e lapidate, in Afghanistan. Vorrei ricordare tutte le donne abusate, schiavizzate, private di ogni diritto civile e umano nel mondo arabo/islamico. Le donne stuprate, picchiate, umiliate nell’Occidente. L’8 marzo e’ una data simbolo, gli orrendi abusi contro le donne vanno ricordati sempre, ogni giorno dell’anno, non farlo sarebbe un altro abuso, un’ altra violenza. La mia solidarietà va a tutte le donne ma permettetemi di dedicare il mio pensiero a queste due bambine ebree, uccise dall’odio di chi non accetta l’idea che il popolo ebraico viva. Il mio pensiero va a queste due bambine perchè erano nostre, perchè, mentre venivano sepolte nei talled bianchi e tutta Israele piangeva, in altri luoghi altre donne e altri uomini festeggiavano e ballavano per le strade delle loro città, festeggiavano la morte, festeggiavano, mangiando dolci e caramelle, il loro odio, festeggiavano l’orrore del loro cuore di esseri non umani. Voglio dedicare questa data simbolo a Shalevet e a Hadas, a tutte le mamme di Israele che piangono i loro figli e figlie ancora bambini ammazzati dall’odio arabo. Alle mamme che, uscendo dall’ospedale, portavano a casa i loro neonati con la culla antigas. Alle mamme che da generazioni vedono le loro figlie e i loro figli partire per il fronte per difendere Israele da chi lo vuole distruggere. A tutte le mamme di Israele, a tutte le figlie di Israele, alle nonne sopravvissute alla Shoah. A Shalevet e Hadas, cui non e’ stato permesso di assaporare la vita, un sassolino e una mimosa.

Deborah Fait


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