Egitto verso le elezioni: le dimissioni del governo cronache di Fabio Scuto, Roberta Zunini
Testata:La Repubblica - Il Fatto Quotidiano Autore: Fabio Scuto - Roberta Zunini Titolo: «Egitto, i militari 'licenziano' il governo - Egitto: Sama, una danzatrice contro i fratelli musulmani»
Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 25/02/2014, a pag. 16, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo " Egitto, i militari 'licenziano' il governo ". Dal FATTO QUOTIDIANO, a pag. 13, l'articolo di Roberta Zunini dal titolo " Egitto: Sama, una danzatrice contro i fratelli musulmani ". Ecco i due articoli:
La REPUBBLICA - Fabio Scuto : " Egitto, i militari 'licenziano' il governo "
Fabio Scuto Abdel Fatah al Sisi
GERUSALEM ME—Sono bastati quindici minuti per "licenziare" il premier egiziano Hazem el-Beblawi, l'economista messo alla testa del governo dai militari subito dopo la destituzione, la scorsa estate, del presidente islamista Mohammed Morsi. Tanto infatti è durata la riunione del consiglio del ministri ieri mattina. Beblawi ha annunciato il suo ritiro dagli schermi della tv di Stato egiziana pochi minuti più tardi. Non sono state delle dimissioni a sorpresa, lo scioglimento del governo era un passo quasi obbligato per spianare la strada alle presidenziali del generale Mohammed Abdel Fattah al Sisi, capo delle Forze armate e ministro della Difesa. Ma èanchevero che l'Egitto da settimane è scosso da scioperi che in diverse zone hanno paralizzato le principali attività economiche, i trasporti pubblici e la sanità. Negli ultimi giorni, inoltre, è mancato anche il gas da cucina. Ancora più allarmanti gli scioperi nelle grandi fabbriche tessili di Mahallah, distretto industriale del Delta del Nilo dove viene filato quasi tutto il cotone prodotto nel Paese. Trentamila operai tessili hanno incrociato le braccia per chiedere che il loro stipendio venga equiparato a quello dei dipendenti pubblici (le fabbriche sono di societàstatali) che è stato alzatoagennaio a 172 dollari. Mahallah è importante perché già nel2008 si ribellò a Mubarak ed è da lì che nel 2011 iniziò la protesta poi sfociata nella rivoluzione di Piazza Tahrir. E ancora nell'estate del 2013 sempre da lì sono partite le manifestazioni contro la Fratellanza musulmana che portarono alla caduta di Morsi. El-Beblawi è stato spesso bersagliato da giornali e tv per l'indecisione e l'incapacitàdi introdurrerimedi efficaci alle difficoltà economiche dell'Egitto. Ma l'obiettivo dello scioglimento del governo è anche quello di preparare ilterreno per il generale al Sisi e favorire la sua corsa alle elezioni presidenziali. La sua candidatura è stata ampiamente anticipata, ma finora mai ufficializzata. La decisione di sciogliere il governo sarebbe stata presa direttamente dal generale. Dall'annuncio dato in tv non risulta chiaro se El-Beblawi manterrà il ruolo di primo ministro o lo cederà, ma stando alquotidianoAl-Ahram il presidente ad interim Adly Mansour potrebbe dare l'incarico all'exministro dell'Edilizia Ibrahim Mahlab. L'Egitto non si sta muovendo verso un governo democratico accusa Hala Shukrallah, nuova leader del Constitution Party, prima donna eletta alla guida di un partito in Egitto. Le autorità militari egiziane hanno scarsa tolleranza nei confronti del dissenso, ha detto la 59enne sociologa, cristiana copta, e «si sta compromettendo la road map verso la democrazia». Shukrallah, ha sostituito Mohamed El Baradei, il premio Nobel ed ex vice presidente ad interim che si è dimesso la scorsa estate dopo la dura repressione delle proteste contro la deposizione di Morsi.
Il FATTO QUOTIDIANO - Roberta Zunini : " Egitto: Sama, una danzatrice contro i fratelli musulmani "
Roberta Zunini Sama al-Masry
La sua avvenenza e abilità nella danza del ventre l'avevano resa una delle giovani artiste più amate dal grande pubblico televisivo egiziano e mediorientale. Per questo le sue critiche video al deposto presidente Morsi - quando era ancora in carica - avevano avuto una risonanza molto forte e ben al di là dei confini nazionali. Un'onta che i giudici, allora al guinzaglio della fratellanza musulmana, di cui Morsi è leader, cercarono di lavare spedendo Sama al-Masry dritta in carcere per diffamazione nei confronti del presidente e dell'Islam. Nonostante il colpo di Stato del 3 luglio scorso e la "ripresa" del potere da parte dell'esercito con un governo voluto dal feldmaresciallo Al-Sisi, la danzatrice laica è rimasta dietro le sbarre fino a ieri. Ora è libera su cauzione, ma l'inchiesta non è stata ancora chiusa. Eppure la bella Sama non solo continua a negare le accuse a suo carico, definendo le sue critiche a Morsi "satira politica" (dato che è anche un'attrice), ma è una forte sostenitrice del nuovo establishment. Ma, si sa, nel mondo islamico l'ingiustizia nei confronti delle donne non è ritenuta scandalosa dalla maggior parte degli uomini, compresi quelli al potere. Sama, oltre a essere stata relegata in cella per mesi, ha ricevuto numerose minacce di morte da parte dei sostenitori dei Fratelli Musulmani. Un fatto che mostra, ancora una volta, la tracotanza della Fratellanza. Del resto la maggior parte degli egiziani continua a sostenerla, pur non potendolo più ammettere pubblicamente, vista la messa fuorilegge per attività terroristica e la carcerazione del suo leader. Un'esagerazione che polarizzerà ulteriormente il Paese. La prova della popolarità del movimento islamico è stata la scarsa affluenza alle urne per il referendum di due mesi fa che avrebbe dovuto confermare la vittoria politica, non solo armata, di Al-Sisi. Le avversità non sembrano scalfire il morale di Sama che ha subito annunciato di volersi candidare nel governatorato di Sharqiyah, distretto natale proprio di Morsi. Non di sicuro un caso. "Mi candiderò alle elezioni e spero attraverso queste di poter mostrare ogni giorno chi sono davvero i Fratelli Musulmani", ha spiegato al sito del quotidiano al-Masry al-Youm. "La fine del loro gruppo è nelle mie mani. Il mio programma farà scoprire tutti i traditori e gli agenti", ha quindi concluso riferendosi sempre ai membri del movimento islamico. Nel frattempo l'attuale governo si è dimesso. Secondo la maggior parte degli analisti, la decisione di formare un nuovo esecutivo dovrebbe aiutare il feldmaresciallo, nonché ministro della Difesa, Al -Sisi a uscire dalle forze armate per presentarsi alle elezioni presidenziali. La sua aspirazione e quella di una fetta della popolazione - ancora legata all'entourage di Mubarak e rimasta per due anni orfana - probabilmente verrà soddisfatta, anche se si discute dell'ipotesi di una candidatura anche di Morsi, perché tecnicamente sarebbe possibile. Altri sostengono che il governo sia stato opportunisticamente fatto dimettere per il malcontento generato nella casta dei dipendenti pubblici dall'esclusione dagli aumenti salariali e dalle difficoltà economiche che strozzano gli 80 milioni di egiziani. Nonostante le promesse di Al-Sisi.
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