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Una lettera di Donatella Di Cesare 25/02/2014

Anzitutto io non imito nessuno e perciò non desidero essere insultata. Inoltre non ho mai scritto, nè detto, nè tanto meno penso che per combattere il negazionismo occorra separare Israele dalla Shoah. E' una tesi a dir poco bizzarra, sostenuta da Anna Segre che non conosco e con cui temo di condividere ben poco. Peraltro il suo resoconto sulla serata di Torino, dedicata al dibattito sul negazionismo, è fuorviante e scorretto. Non ho replicato perchè non amo le polemiche. Ho scritto un libro sul negazionismo, il primo che ne denuncia la gravitò politica, e un libro su Israele in cui è contenuto il mio pensiero. Rinvio a queste pubblicazioni. Quanto al mio dibattito con Vattimo, ritengo necessario non sottrarsi ai confronti pubblici con coloro che si proclamano antisionisti. Il pericolo dell'antisionismo, che dilaga nel mondo intellettuale e nelle università , è di non trovare l'argine di una replica articolata.

Grazie,
un cordiale shalom
Donatella Di Cesare

IC ha scritto che i nemici si combattono, è con gli avversari che si discute. Discutere con Vattimo significa leggittimarlo come interlocutore. La sua posizione su Israele, la Shoah, gli ebrei è paragonabile a quelle dei più fanatici odiatori-propagandisti, in più è un grande sostenitore dell'Iran. E' stato giustamente definito un cattivo maestro, al pari dell'altro suo sodale  Piergiorgio Oddifreddi. Se lei crede che parlarci insieme serva a fargli cambiare opinione, allora  è ingenua a livelli abissali.
Cordialmente
IC redazione


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