Antismitismo a pagamento: Olp e terrorismo italiano
Analisi di Vitaliano Bacchi

 Fedayyn di Arafat, logo di Ordine Nuovo, Vitaliano Bacchi

Esamineremo le motivazioni della sentenza della Cassazione che restituisce al giudice di merito il processo sulla strage di piazza della Loggia ma fin d'ora prima ancora di averle esaminate è evidente dalle ragioni del dispositivo letto in udienza che escono dal processo imputati eccellenti come il generale dei carabinieri la cui incriminazione parve dimostrare allora l'esistenza di una “cupola” e cioè di un apparato di regia dei servizi segreti deviati dietro il terrorismo neofascista della strategia della tensione. Invece il processo lo ha escluso, ha finito per bocciare questa teoria e il giudizio di rinvio disposto dalla decisione di ieri ha cassato due sole assoluzioni, quelle di due imputati la cui iterazione giudiziaria adesso dimostra come il processo abbia finito per isolare definitivamente il postulato di Ordine Nuovo nella ipotesi della strage e cioè l'ipotesi accusatoria della centralità di questa organizzazione politica neonazista nella strategia terroristica degli anni di piombo. Risultato importante perchè esclude una serie di ipotesi accusatorie facili e fasulle (la CIA, i servizi segreti, la loggia P2 e varie altre invenzioni) che sono diventate oggi ope iudicis incompatibili con l'ipotesi di Ordine Nuovo, l'organizzazione canonica dello spontaneismo armato neofascista; chi organizzava l'attentato lo consumava, braccio e mente erano la stessa persona, in ambito neofascista non c'erano mandanti non c'erano padroni e manovali, il sistema era sine domino, senza regie perchè il regista era l'attore. Venne assassinato il magistrato Mario Amati a Roma nel 1977 proprio perchè l'ideologia delle sue inchieste sul neofascismo postulava in modo assiomatico l'esistenza di una cupola di una direzione strategica del terrorismo fascista, presentato in tal modo nelle sue inchieste come la mano armata di poteri occulti e questo non glielo perdonarono; lo uccisero per punirlo di averli incriminati come manovali e non come protagonisti rivendicando con ciò l'orgoglio neofascista dell'autonomia e dello spontaneismo. L'ultimo processo sul terrorismo neofascista, quindi, viene restituito al merito e cioè all'ambito procedurale delle prove dei testimoni e dei colpi di scena, un ambito giudiziario quindi empirico e contingente estraneo alla pura razionalità giuridica del giudizio di Cassazione; colpi di scena questo processo ne ha già avuti tanti tuttavia probabilmente, considerati gli esiti, quelli autentici sono rimasti incogniti.

Stefano Delle Chiaie

Trentotto anni dopo la strage, nel 2012, Stefano Delle Chiaie nelle sue memorie ha scritto che i contatti del neofascismo italiano di quegli anni con l'OLP erano abituali ed esisteva un progetto comune e quale fosse non ci vuole molto a immaginarlo, quindi l'idea che la strategia della tensione ricavasse fondi dal terrorismo islamico poteva anche avere un senso, benchè chi l'ha sostenuta non l'ha mai dimostrata come si dimostra nel processo - cioè nel solo luogo che conta - una accusa: provandola con fatti non con teorie. Dal 1981 in poi, l'intelligenza sionista in Italia cominciò a studiare e ad individuare strutture cognitive ricorsive e costanti nella mentalità fascista alla prova nei suoi attentati e nella sua riorganizzazione terroristica; costanti che vennero elaborate con sistemi intelligenti di Schatzman (soul murder) e che finirono per dare risultati eccezionali in termini di teoria della informazione e fecero inoltre capire che agenti islamici ed in particolare libici in Italia sostenevano con fondi l'offensiva neofascista sul presupposto che essa giovasse comunque alla lotta internazionale antisionista e infatti l'antisemitismo e l'odio contro Israele divenne una costante nella ideologia e nei proclami di Ordine Nuovo, tanto che oggi lo si può ragionevolmente considerare un antisemitismo a pagamento. In questo senso la Cassazione di ieri, riducendo a questa sola organizzazione politica la residua vicenda processuale da celebrare, ha razionalizzato le precedenti illusorie e svianti attività di inchiesta con una economia intelligente del testo giudiziario che, reso puro dalle bardature illusorie di prima, oggi nel giudizio di rinvio si presenta come finalmente completabile con i soli esiti compatibili con la razionalizzazione operata dal giudice di legittimità e cioè con sole conclusioni coerenti e conseguenti l'assiomatizzazione di Ordine Nuovo per qualsiasi ipotesi di spiegazione della strage. Cassare vuol dire annullare, azzerare, razionalizzare, togliere, buttare via e questo effetto ieri si è avuto; nella iterazione in merito del processo, assiomatizzata finalmente la esclusiva responsabilità di Ordine Nuovo, ci saranno oggettivamente le condizioni per capire quali siano stati gli elementi del processo che hanno frustrato o reso impossibile risolverlo, vale a dire quale elemento incognito remoto possa aver sabotato dall'interno la razionalità del processo, stabilito oggi che gli elementi di cupola non ci sono mai stati. Randomizzare significa scoprire in modo casuale, capita le volte in cui si cerca in laboratorio il coagulante e si scopre l'antibiotico; nel processo la randomizzazione di un esito giudiziario può avere la stessa dinamica e per esempio si può anche risolvere l'incognita mentre si studia come ha operato chi l'ha resa tale.