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Il Foglio Rassegna Stampa
20.02.2014 Disastrosa politica di Obama in Medio Oriente
ringraziano Assad, Iran nucleare, al Qaeda

Testata: Il Foglio
Data: 20 febbraio 2014
Pagina: 3
Autore: Editoriale del Foglio
Titolo: «Bombe senza confini»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 20/02/2014, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Bombe senza confini".


Barack Obama:  Failure, Fallimento !

Ieri mattina a Beirut sono scoppiate due bombe in una zona affollata, nel sud della capitale libanese, vicino a un centro culturale iraniano: cinque morti, decine di feriti, l’ultima dimostrazione di forza di al Qaida che da mesi utilizza il Libano per colpire il nemico che sul campo combatte nella vicina Siria. Le Brigate Abdullah Azzam hanno rivendicato l’attentato e hanno avvisato che continueranno finché Hezbollah, che sostiene il regime di Damasco, non si ritirerà dalla Siria. L’obiettivo ultimo è il regista di questi scontri: l’Iran del corteggiatissimo Hassan Rohani. Il copione è noto, le violenze settarie sono all’ordine del giorno e sono stati vanificati tutti gli sforzi che l’America e i suoi alleati hanno fatto negli anni passati in Iraq per smussare gli scontri tra sciiti e sunniti e proporre un modello di convivenza se non pacifica almeno non belligerante. Il fronte dei sunniti jihadisti è sempre più largo e frastagliato, c’è al Qaida e c’è lo Stato islamico che operano tra Egitto, Iraq, Libano e Siria. Gli iraniani tengono su il regime siriano, con l’aiuto dei russi, e intanto negoziano sul programma nucleare. I colloqui a Ginevra si sono aperti, con il loro carico di speranze e di disperate attese, e hanno l’obiettivo di dare forma definitiva al pre-accordo che, sempre a Ginevra, è stato siglato nell’ottobre scorso. Stanno circolando i documenti preparatori, la Casa Bianca alza la voce, annuncia che non sarà un accordo al ribasso, mentre gli iraniani giocano con i pugni e con i sorrisi. Ma se la strategia americana non cambia davvero i grandi piani diplomatici dell’occidente finiranno nel contenimento di un Iran già nucleare, con Assad saldo nel palazzo di Damasco.

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