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La Repubblica Rassegna Stampa
20.02.2014 Danimarca contro la macellazione rituale
cronaca di Paolo Brera

Testata: La Repubblica
Data: 20 febbraio 2014
Pagina: 16
Autore: Paolo Brera
Titolo: «La carne danese fa infuriare ebrei e musulmani»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 20/02/2014, a pag. 16, l'articolo di Paolo Brera dal titolo "La carne danese fa infuriare ebrei e musulmani".


Macellazione rituale

Per maggiori informazioni sulla macellazione rituale, consigliamo la lettura della Cartolina da Eurabia, di Ugo Volli (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=52444).
Ecco il pezzo di Paolo Brera:

È sensibile ai diritti degli animali, la Danimarca: una settimana dopo avere scioccato il mondo con il giraffino Marius — ucciso e squartato davanti ai bambini nello zoo di Copenaghen perché ormai di lui non sapevano più che farsene — fa infuriare insieme musulmani e ebrei impedendo loro la macellazione rituale. «I diritti degli animali vengono prima di quelli religiosi», ha detto in televisione il ministro dell’Agricoltura e dell’alimentazione, Dan Jorgensen, provando a spiegare perché abbia imposto ai suoi concittadini delle altre due grandi religioni monoteiste regole vietate dai loro credo. Dovranno diventare vegetariani? Puro «antisemitismo », gli hanno risposto le autorità ebraiche all’unisono con “Danish Halal”, l’organizzana islamica no- profit che denuncia la «chiara interferenza nella libertà di credo». Il nuovo regolamento, annunciato la settimana scorsa e appeto entrato in vigore, naturalmente non vieta espressamente la macellazione rituale: impone che il bestiame venga stordito prima o appena dopo essere stazione sgozzato, pratiche non ammesse sia dal metodo kosher degli ebrei che da quello halal dei musulmani. Entrambi prevedono che gli animali siano coscienti, quando vengono abbattuti, in modo che la carcassa possa essere completamente dissanguata. È un sistema che ha insieme ragioni confessionali e sanitarie, ma si scontra con i metodi moderni occidentali che antepongono il benessere animale. Per questo, in quasi tutti i paesi europei le macellerie halal e kosher godono di un’eccezione alla regola in vigore nei macelli. In Italia, per esempio, la macellazione rituale «secondo i riti religiosi ebraico e islamico» è stata espressamente autorizzata da un decreto del 1980. Tant’è, il viceministro israeliano ai Servizi religiosi, Rabbi Eli Ben Dahan, parlando al Jewish Daily Forward arriva a sostenere che «l’antisemitismo europeo sta mostrando la sua vera natura, e si sta intensificando persino nelle istituzioni governative». In effetti, la Danimarca si allinea di fatto alle regole già vigenti in Polonia, Islanda, Norvegia, Svezia e Svizzera; ma non lo fa certo di fronte a una reale emergenza: in tutto il paese non esiste nemmeno una macelleria kosher certificata, e i seimila ebrei che da sempre si fanno arrivare la carne dall’estero temono ora che la nuova legge apra la porta a limitazioni, improntate al benessere degli animali, anche nelle importazioni. Finn Schwartz, leader della comunità ebraica danese, frena però le polemiche: i rapporti con il governo sono normalmente «perfetti», spiega al Jerusalem Post, e «ne stiamo parlando insieme alle organizzazioni musulmane». In ogni caso, le certezze espresse dal ministro Jorgensen sono davvero una buona domanda: chi viene prima, tra il diritto degli animali e il rispetto del credo?

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