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Gaza insegna 15/02/2015

Oggtto: la simulazione iraniana di un attacco a Israele:

Gentile prof. Volli a mio avviso nella sua analisi manca una domanda: se quanto da lei esposto (anche solo in parte) dovesse realizzarsi Israele potrà difendersi senza infrangere le anime dei pacifinti e soprattutto di quella dei cittadini di eurabia? grazie per un'eventuale risposta,

Shalom,
Giorgio Bressan

risponde Ugo Volli:

Israele avrà sempre bisogno di difendersi, anche dopo un eventuale accordo, perché continuerà ad essere attaccato; questo è chiaro da quel che dicono Hamas e Fatah e Hezbollah e l'Iran e moltissimi predicatori islamici dell'odio, anche se gli restasse un centimetro quadrato di territorio, quella sarebbe sempre "terra islamica rubata".
Ridotto ai "confini di Auschwitz" sarebbe in condizioni strategiche assai più difficili per farlo e certamente gli antisemiti che si nascondono sotto il manto multicolore del pacifismo non cambierebbero idea. Lo si è visto con Gaza: Israele si è ritirato ormai da otto anni, non vi è un soldato o un civile ebreo a Gaza, come Abbas vorrebbe che fosse in Giudea e Samaria.
Ma questo non ha affatto impedito ad Hamas di sparare razzi, rapire e fare agguati e non ha conquistato la simpatia di un solo giornalista o politico o attivista europeo, anzi è diventato il pretesto per i peggiori attacchi.

 


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