Ho letto su Israele.net la traduzione di due articoli di giornali israeliani, in cui si attribuisce a Schulz una domanda diversa da quella riportata dall'ottima Debora Fait nel suo eccellente commento del 14 febbraio. Secondo quanto riportato da Israele.net la domanda di Schulz non era se fosse" vero" quanto egli diceva di avere sentito da "un giovane palestinese", ma se fosse "giusto".
Se fosse corretta quest'ultima traduzione, la posizione di Schulz sarebbe ancora più grave, perché egli avrebbe dato per scontata la veridicità delle versione del "giovane palestinese" e ne avrebbe domandato quindi conto su questa base al Parlamento israeliano. La cosa non mi sembra secondaria e darebbe ancora più forza, se necessario, al commento della signora Fait, cui rinnovo i sensi della mia più profonda stima.
Andrea Cafarelli
In ogni caso l'intervento di Schulz ha rivelato di quale pasta è il presidente del Parlamento Europeo.
IC redazione
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La signora Fait, complimenti per i suoi scritti, sostiene che il presidente del Parlamento Europeo non può non sapere... Credetemi, lo sa benissimo, solo che "el fa el mona per non pagar le tasse" diciamo a Trieste.
R. Razza
Ben detto, anche se Schulz non è soltanto 'mona', presiede il Parlamento Europeo, quello stesso parlamento che aveva eletto nella passata legislatura la Morgantini a vice-presidente !
IC redazione