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Avvenire - Il Foglio Rassegna Stampa
11.02.2014 Israele: Bibi Netanyahu pronto a rispondere ai boicottaggi
cronaca di Susan Dabbous, commento di Andrea Marcenaro

Testata:Avvenire - Il Foglio
Autore: Andrea Marcenaro - Susan Dabbous
Titolo: «Israele. Netanyahu reagisce al boicottaggio»

Riportiamo da AVVENIRE di oggi, 11/02/2014, a pag. 12, l'articolo di Susan Dabbous dal titolo "  ".
Ecco il pezzo, preceduto dal commento di Andrea's Version sulla prima pagina del FOGLIO:

AVVENIRE - Susan Dabbous : " Israele. Netanyahu reagisce al boicottaggio "


Susan Dabbous      Bibi Netanyahu

Pressioni mirate sui governi amici e un fondo speciale di 20 milioni di euro.  Tempo di contro-misure in Israele per sconfiggere gli effetti negativi del boicottaggio internazionale dei prodotti fabbricati negli insediamenti considerati illegali dalla comunità internazionale. II governo è pronto a prendere decisioni concrete. Gli interventi pensati dal premier Benjamin Netanyahu sono stati discussi domenica sera in una consultazione aperta ai ministri degli Esteri, Avigdor Lieberman, dell'Economia, Naftali Bennett e delle Questioni strategiche, Yuval Steinitz. La riunione avrebbe visto una richiesta avanzata dal ministro Steinitz di istituire un finanziamento straordinario di 100 milioni di shekel (circa 20 milioni di euro) per poter affrontare immediatamente il fenomeno ancora molto contenuto. A gettare pesanti ombre sul futuro, però, ci sono le minacce avanzate dal segretario di Stato americano John Kerry: se non si troverà un accordo serio e condiviso durante i negoziati di pace con l'Autorità palestinese il boicotta a g o economico potrebbe assumere dimensioni più drammatiche. Stavolta gli americani sembrano intenzionati ad agire sul serio, così come dimostrato l'estate scorsa dall'American studies association (Asa, un'élite si accademici), che ha scelto di chiudere i rapporti con le università israeliane (ma non i con i singoli docenti). L'adesione dell'Asa alla campagna internazionale Boicottaggio disinvestimento e sanzioni (Bds) ha di fatto aperto una nuova era di tensioni. A rendere la sigla Bds ancor più familiare, recentemente, ci ha pensato poi la diva di Hollywood Scarlett Johanson, dopo aver deciso di reclamizzare la SodaStream, colosso che produce bevande nell'insediamento israeliano di Maale Adumim, nella West Bank. Ben lontana dai riflettori è invece la strategia che tenterà Netanyahu: il premier vorrebbe innescare un sistema di lobby interno ai Parlamenti dei Paesi amici (quelli con cui avvengono i maggiori scambi commerciali) per Iegiferare norme anti-boicottaggio. Il modello, suggerisce un'analisi delJerusalenz Post, sarebbe quello già adottato dagli Usa per convincere stati terzi ad applicare le sanzioni contro l'Iran, prima che venisse raggiunto l'accordo sul nucleare.

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