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Hannah Arendt, riflessioni sul Male 06/02/2014

Forse H.Arendt riconobbe negli occhi di Eichmann lo sguardo di Martin Heidegger, il suo amante, per questo ridusse il male ad una semplice banalità. Uno psichiatra che esaminò diversi medici nazisti, ed il caso di Mengele, asserisce che il male sia reale e derivi da un Sè omicida che i regimi e le istituzioni totalitarie e pervasive inducono negli individui sani, per scissione del Sè umano e che in origine serva a garantire la sopravvivenza.
In seguito c'è  la scelta consapevole dell'individuo sano, non patologico, che agisce nella realtà, se seguire il Sè omicida o quello umano.
Lo psicopatico non saprebbe di avere almeno due personalità scisse che non vivono nel reale mentre l'uomo sano (comprendendo l'asociale e l'anafettivo) sa di poter scegliere.
Se il nazismo è stato sconfitto e se è nata la democrazia è la dimostrazione che tale tesi è vera. La scelta genocida condurebbe poi ad eliminare i testimoni e i loro figli per nascondere e negare poi giustificare il crimine, attribuendo le colpe alle vittime.
Ho riflettuto pertanto sul perchè la maggior parte dei conflitti, specie europei, sono nati e dilagati dai progrom e dalle persecuzioni degli ebrei, per diventare genocidi di diversi popoli. E perchè un popolo ha creduto in un capo baffuto che di ariano aveva nemmeno il soprabito. E di un altro popolo che ha creduto in un capo baffuto che si piaceva con il primo e che aveva l'identico odio per gli ebrei. Ho capito perchè molti siano più propensi a giustificare i carnefici e non le vittime: per affinità elettiva.
Infine ho la prova che questi carnefici non soffrono di disagio sociale e affettivo ma di sete di morte: il baffuto che di ariano non aveva nemmeno il soprabito si è sparato. Scusate non potevo essere più breve ,
Saluti e complimenti per il lavoro

lettera firmata

Discutere sulla natura del Male è essenziale per comprenderlo, l'ha fatto Domenico Quirico nei suoi articoli sulla Stampa sui guerriglieri che l'avevano rapito. Il Male non è mai banale, Hannah Arendt del processo Eichmann non aveva capito nulla.
IC redazione

 


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