Immaginiamo il seguente sviluppo della vicenda: L'amm. delegato ne ha piene le scatole, convoca tutta la stampa che risiede a Gerusalemme e li mette a destra della sala a sinistra tutti gli operai. Signori, dice, noi abbiamo commesso un grave sbaglio vi abbiamo dato lavoro, benefit ecc. ma il mondo non ci vuole bene, da domani inizieremo a demolire la fabbrica e a ricostruirla nel Neghev. A voi operai palestinesi va la mia totale solidarietà ma d'ora in poi dovete rivolgervi, per un lavoro, ai dirigenti del vostro paese. Da parte nostra vi daremo tutto quanto vi spetta nel rispetto delle leggi israeliane che fin qui hanno regolato il vostro rapporto di lavoro. Mi spiace ma il mondo non è con noi. Quindi vi auguro buona fortuna o mazal tov. A tutti gli altri, arabi israeliani, israeliani, etiopi, russi ecc. rivolgo l'invito a seguirci nella nuova sede, se lo gradite, ai cittadini di Israele comunico che per andare a regime necessitano 400 nuovi operai, quindi fatevi avanti ce' del lavoro da fare. La seduta è tolta ringrazio tutti per la partecipazione. Si forse il discorso sarà più articolato ma la sostanza potrebbe essere quella, ed allora come la mettiamo?
Giorgio Bressan
Analisi perfetta, che conferma come ai nostri pacifisti dei palestinesi non gliene importi nulla, che muoiano di fame o crepino nelle guerre civili - in Siria 200.000 morti !- non gliene può fregar di meno, ciò che conta è attaccare Israele, fare di tutto per delegittimarne persino l'esistenza. Ma non prevarranno.
IC redazione