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La mafia e le sue vittime 05/02/2014

Che disgusto leggere l'incipit dell'articolo odierno "Povera Tzipi", di Ugo Volli, che riporto:
Cari amici,pensate di trovarvi a vivere a Palermo, a Napoli, in un posto che non sia, diciamo, il paradiso della legalità ...
Evito di discuterne. Spero sia uno stupido errore e, in tal caso, sarebbe meglio chiederne scusa a quanti vivono proprio in quei posti considerati "non paradiso della legalità" che vergogna...

lettera firmata

Non capiamo perchè si sia ritenuto offeso da una considerazione di carattere generale, che nessuna persona, con un minimo di conosenza del fenomeno mafioso, discuterebbe.
Ecco comunque la risposta di Ugo Volli:

 Gentile lettore,
lei ha mai sentito parlare di mafia e camorra? Secondo lei dove hanno le basi queste organizzazioni? Io non ho discusso sulle qualità di palermitani e napoletani, che naturalmente rispetto come tutti gli altri.
Le mie osservazioni non volevano essere e oggettivamente non erano discriminatorie. Volevo semplicemente dire che la vita per una persona onesta, che intraprenda qualunque attività nei luoghi in cui la criminalità organizzata è molto presente, è molto più difficile che altrove e che anche il linguaggio, i "consigli", le "opinioni" che vengono espressi in questi contesti hanno un significato molto diverso.
Vi sono migliaia di sentenze e una pubblicistica amplissima su questo tema. Chi nega l'esistenza della criminalità organizzata e l'impatto terribile che essa ha sul suo territorio di solito è la mafia stessa.
Ugo Volli


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