Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 03/02/2014, a pag. 12, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "La 'stecca' di Noa la star".
Fiamma Nirenstein Noa
Achinoam Nini, detta Noa, è famosa in tutto il mondo per le sue incredibili doti canore, per la colonna sonora del film di Benigni«La vita è bella»e anche per aver cantato davanti al Papa,all'Onu,ad Assisi,in tutte le circostanze in cui poteva dimostrare il suo pacifismo. Fin qui tutto bene. Quello che colpisce è che da quel cuore pacifico sia spuntata una spada autoritaria per cui se non la pensi come me ti disprezzo, ti denuncio, non voglio avere niente a che fare con te. È così che Noa ha rifiutato un prestigioso premio canoro da un’associazione israeliana Acum che protegge il lavoro degli artisti. Lo ha rifiutato perché Acum mentre le dedicava il premio per la promozione della musica israeliana, attribuiva a un altro meno famoso cantante, Ariel Zilber, il premio alla carriera. Zilber va per i settanta, ha la barba bianca, è un uomo di rock e di fede e ha il difetto, per Noa, di essere di destra, poco propenso a concessioni territoriali. Così Noa ha annunciato di rinunciare per «ragioni ideologiche »: e mentre riafferma la sua militanza per i diritti umani, delegittima come artista indegno uno che non la pensa come lei. Ma la delegittimazione è un gesto razzista, e Noa, una star internazionale, sa che il suo gesto aiuta quelli che pensano che in Israele ci sono da una parte alcuni buoni come Noa e poi molti orribili cattivi che non vogliono la pace. Sabato Kerry, parlando del processo di pace ha minacciato solo Israele di rovina economica se esso fallirà. Ne ha delegittimato la volontà di pace senza ricordare che i palestinesi ogni giorno minacciano la rottura. Ok: è la politica, stupido. Ma la delegittimazione dovrebbe ignorare almeno il pentagramma.
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