Edgar Feuchtwanger, Hitler, il mio vicino 03/02/2014
Hitler, il mio vicino Edgar Feuchtwanger Rizzoli euro 17
Tanti anni dopo Edgar Feuchtwanger è uno storico che torna a quegli anni di infanzia con un libro di ricordi e immagini: Hitler, il mio vicino (dove l'aggettivo del sottotitolo «ricordi di un'infanzia ebrea» è un po' stridente). Edgar ha una famiglia piuttosto speciale. Sua madre è pianista, suo padre è un editore che frequenta gente del calibro di Thomas Mann. Suo zio è l'autore di un libro che «vende molte più copie del Mein Kampf»: si tratta del Súss l'Ebreo di Lion Feuchtwanger, autore di romanzi storici di davvero grande successo (Guaraldi manda in libreria La Distruzione del Tempio e le prime comunità cristiane. Estratti dalla trilogia dedicata a Giuseppe Flavio nella traduzione di Ervino Pocar). Al di là della curiosità che destano per la vicinanza fisica fra il bambino ebreo e il Führer, queste memorie hanno quell'andamento frammentario e lucidamente poetico che fa venire in mente un altro bellissimo libro sull'infanzia vissuta in quegli anni , anche qui da parte di un futuro storico: il Saul Friedlãnder di "A poco a poco il ricordo", tradotto dal francese in italiano da Natalia Ginzburg per Einaudi. Feuchtwanger evoca nei suoi ricordi d'infanzia un ambiente non dissimile, ovattato da quella profonda cultura e dal senso di appartenenza a una civiltà che stava invece per ripudiare lui e tanti altri. Edgar e la sua famiglia faranno in tempo ad andare lontano, e così a sopravvivere. Ma nella loro dolcezza, questi ricordi sono lo specchio feroce della realtà che si stava disegnando in quegli anni.