Un reagente chimico dell'odio
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
scusatemi, ho un'ultima cosa da dire su questo periodo della giornata della memoria, che ormai dura una settimana e più, non le canoniche ventiquattrore, contro cui ho avanzato già tante obiezioni. E questa cosa è così sgradevole che forse alla Giornata va riconosciuto il merito di farla emergere. E' una parola molto semplice, ha nome antisemitismo.
Vi faccio alcuni esempi, prima di concludere il ragionamento. Chi usa Facebook, può andare a vedere i numerosi gruppi con contenuti antisraeliani e antisemiti che sono saltati fuori di nuovo per la circostanza: è risaltata fuori una schifezza che si chiama Olodogma, sono accorsi gruppi dal nome meno compromesso come "La fabbrica del degrado" o addirittura "average Italian guy", con contenuti tutti uguali: negazionismo, caricature mostruose di ebrei, sberleffi alla Shoà, odio proclamato per Israele. A Parigi, un corteo più o meno del genere dei nostri forconi è sfilato urlando "Juif, la France n'est pas a toi" ebreo, la Francia non è tua, (https://www.facebook.com/photo.php?v=10200769868884136) come se qualcuno potesse pensarlo nel paese in cui negli ultimi anni è stato ammazzato Halimi, si è fatta strage dei bambini di una scuola elementare ebraica di Tolosa, Dieudonné ha inventato il saluto nazista con la mano in basso.
A Milano in pieno giorno hanno disegnato una svastica davanti a una scuola ebraica che ospita molti bambini e ragazzini ( http://www.unita.it/italia/shoa-svastica-a-milano-br-davanti-a-scuola-ebraica-1.547804) e la polizia di guardia non si è accorta di niente, figuratevi se avessero avuto delle armi invece dei colori. Sulla pagina Facebook ufficiale del movimento cinque stelle del Piemonte (quello che è sdraiato a tappetino sulle posiziuoni dei No Tav) è apparso un post firmato Ely Mancuso in cui fra mille insolenze si dice che il sionismo è peggio del nazismo, perché il nazismo aveva una componente socialista (nazional-socialismo), mentre il sionismo è solo nazionalismo (http://www.linkiesta.it/il-giorno-della-memoria-i-grillini-israele-peggio-dei-nazisti); il post è stato accolto da commenti molto positivi dei lettori, parecchi ancora più antisemiti dell'originale (http://www.lettera43.it/attualita/37883/grillini-il-sionismo-e-nazi.htm).
A Roma hanno arrestato un paio di neofascisti che dipingevano svastiche e il presidente della comunità ebraica Pacifici si è preso la solita dose di insulti e di minacce (gli esprimo la mia solidarietà, ma credo che purtroppo ci sia abituato).
La comunità di Roma ha pubblicato sulla pagina Facebook di Shalom7 un sondaggio da cui emerge che l'antisemitismo "secondo il 76% di cittadini europei di origine ebraica, e' aumentato in questi ultimi cinque anni. [...] In generale e' in aumento la paura tra i membri delle comunità ebraiche europee di poter essere vittima di attacchi o violenze fisiche nei prossimi 12 mesi: in media e' preoccupato il 33%, con i picchi piu' alti in Francia (60%) e Belgio (54%), mentre si sentono meno a rischio gli ebrei in Italia (22%), Svezia (18%) e Regno Unito (17%). In posizione intermedia la Germania (34%).
Quasi un ebreo su due (46%) pensa che potrà essere vittima di un insulto verbale, mentre per il 59% vi e' anche un problema di antisemitismo nei media [...] "L'antisemitismo e' tuttora una dura realtà in Europa", ha denunciato il direttore dell'Agenzia per i diritti fondamentali Morten Kjaerum, "in parte e' rumoroso e violento, ma e' spesso piu' sottile e accettato quietamente". Per questo, ha avvertito, "per andare avanti bisogna affrontare i pregiudizi antisemiti nel modo piu' fermo e a ogni livello della societa'". (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=723450341008247&id=542828819070401).
Catherine Ashton
Peccato che questo non accada affatto, soprattutto nell'Unione Europea stessa. Pensate che alla Chatherine Ashton, baronessa laburista che porta il titolo pomposo di " High Representative of the European Union for Foreign Affairs and Security Policy and Vice President of the Commission " ed è l'anima nera delle politiche antisraeliane della Comunità, è riuscito il difficile capolavoro di fare un comunicato "in onore" della Giornata della Memoria riuscendo a non nominare neppure una volta gli ebrei... è difficile che una cosa del genere accada per caso. Con tutto il rispetto, permettetemi di dire che per quanto riguarda l'antisemitismo la Ashton oggi come in altre circostanze ha mostrato di essere parte del problema e non certo della soluzione.
Il punto è che questa circostanza, per formale e inutile che ci appaia, produce furore nelle tre grandi forze che sono alleate contro Israele e gli ebrei: innanzitutto gli arabi e gli islamisti, tutti negazionisti (guardatevi, ve ne prego, questo video per vedere fino a che punto di odio arrivano http://www.youtube.com/watch?v=aYiK1JQ9AVc. E' un po' lungo, ma ne vale assolutamente la pena, è assolutamente inequivocabile ). Poi i neonazisti neofascisti, gli integralisti cattolici, insomma la destra estrema. E poi la sinistra, estrema e meno estrema, dai 5 stelle alla Ashton. La giornata della memoria agisce come un reagente chimico, una cartina di tornasole che li induce a tirar fuori i loro sentimenti verso l'ebraismo e Israele (che sono poi gli stessi). Non è un bel vedere; ma almeno tutto è chiaro: l'odio, la volontà di eliminare verbalmente o fisicamente gli ebrei. E insieme la pretesa di nascondere questa aggressione, di negarne il carattere. Una contraddizione solo apparente, perché nell'antisemitismo gli ebrei sono insieme l'oggetto odiato da uccidere e la prova del crimine. Vanno distrutti e la distruzione va negata e nascosta, come se non ci fosse mai stato un popolo ebraico. E' quel che voleva Hitler e che assicurano gli islamisti che sentirete parlare nel film. Ed è quel che gli antisemiti affermano intorno alla Shoà. Una negazione della negazione che non annulla, ma anzi approfondisce l'odio.
Anche questo è dunque la Giornata della Memoria, un reagente chimico dell'odio anche nelle forme molto edulcorate con cui la si celebra oggi. Forse per questo ci toccherà di perpetuarla e di difenderla.
Ugo Volli