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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.01.2014 Emma Bonino, qualunque cosa per compiacere gli ayatollah
anche ficcarsi il velo in testa e rinnegare le sue battaglie passate

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 gennaio 2014
Pagina: 13
Autore: Redazione del Corriere della Sera
Titolo: «Bonino e il velo a Teheran. Giallo o invenzione (iraniana)?»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/01/2014, a pag. 13, l'articolo dal titolo "Bonino e il velo a Teheran. Giallo o invenzione (iraniana)?".

Smettere di ficcare le dita negli occhi all'Iran significa anche rinnegare se stessi e le battaglie passate, per Emma Bonino ?
E' questo ciò che si può dedurre oasservando le due foto.
Nella prima, Bonino alla fine degli anni '70, quando manifestava contro l'imposizione del velo alle donne iraniane. A destra, Bonino indossa il velo impostole dagli iraniani per poter parlare.
Nel pezzo vengono fornite due ricostruzioni discordanti su quando Bonino avrebbe indossato il velo (se già prima di scendere dall'aereo o solo per le visite ufficiali).
La cosa ha poca importanza, dal momento che non cambia il risultato finale. Per compiacere gli ayatollah, una donna occidentale e ministro degli Esteri di uno Stato democratico ha accettato di indossare un simbolo di sottomissione.
Ecco il pezzo:

Ma il velo, Emma Bonino a Teheran, lo ha messo per forza o per libera scelta? A sentire un’agenzia iraniana vicina ai conservatori, prontamente e maliziosamente ripresa dal quotidiano israeliano Haaretz , il ministro degli Esteri sarebbe stata protagonista di un piccolo incidente diplomatico nel corso della storica visita del dicembre scorso.
Secondo questa ricostruzione infatti, poco dopo l’atterraggio in Iran, la Bonino sarebbe stata raggiunta a bordo dell’aereo da un funzionario del governo sciita, che le ha chiesto di scegliere uno dei foulard che teneva in mano e di indossarlo prima di mettere piede a terra. Di fronte al rifiuto del capo della Farnesina, così i media iraniani, gli uomini del protocollo avrebbero avvertito il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, il quale ha risposto seccamente che, se la collega italiana si fosse rifiutata di indossare il velo, tutti gli incontri in agenda sarebbero stati annullati e poteva anche tornarsene a Roma. Solo di fronte al rischio di veder fallire la visita, Bonino si sarebbe coperta il capo prima di scendere dall’aereo. È andata veramente così? No. Noi che c’eravamo possiamo tranquillamente dire che il ministro è scesa a terra a capo scoperto. Quindi il dettaglio di un funzionario che sale sull’aereo di uno statista straniero, oltre che inaudito nella prassi diplomatica, è quanto meno dubbio. Il racconto viene smentito dalla Farnesina, che parla di «ricostruzione fantasiosa» dei media iraniani, quelli conservatori, che potrebbe spiegarsi proprio con l’irritazione di fronte alle foto del ministro, scesa dall’Airbus senza velo.
Dopo invece, Emma Bonino il copricapo lo ha sfoggiato in tutte le occasioni ufficiali della visita. Lo aveva fatto anche nel 1997, durante il viaggio da commissario europeo nell’Afghanistan dei talebani, in segno di rispetto per la cultura locale. Ma non le era servito: insieme ad altre 18 persone, fra cui l’inviata della Cnn Christiane Amanpour, era stata fermata per tre ore dopo la visita a un ospedale femminile, dove le telecamere avevano ripreso delle scene in cui comparivano delle donne.

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