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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.01.2014 IC7 - Il commento di Angelo Pezzana
Dal 19/01/2014 al 25/01/2014

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 gennaio 2014
Pagina: 1
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Il commento di Angelo Pezzana»
Il commento di Angelo Pezzana


Angelo Pezzana
IC direttore editoriale

Giornata della Memoria 2014, credo che il modo più giusto per ricordare la settimana appena trascorsa sia affrontare quella che arriva, che inizia il 27 con il ricordo della Shoah. Un insieme di celebrazioni che è diventato la ripetizione di un ricordo diventato rituale che spesso ottiene risultati opposti a quelli voluti. Mentre durante l’anno le istituzioni – tutte, governo, regioni, province, comuni, media, chiesa cattolica, le scuole di ogni ordine e grado, ecc. – si schierano dalla parte di coloro che operano per mettere in pericolo l’esistenza stessa di Israele, finanziandone la delegittimazione e, spesso, i movimenti terroristi, per qualche giorno intorno al 27 gennaio, perché una legge lo impone, si salvano l’immagine pubblica – e la coscienza - dedicandosi alla Memoria di sei milioni di ebrei sterminati, mentre le stesse istituzioni voltavano la testa dall’altra parte, non muovevano un dito e, peggio, in molti casi collaboravano allo sterminio. Non siamo troppo lontani da quegli anni – non sembri eccessivo il paragone – ci sono altri sei milioni di ebrei vivi in Israele, minacciati da un islam che lo proclama apertamente mentre quasi tutti i Paesi democratici predicano il dialogo con il medesimo islam, come avveniva con i nazisti negli anni ’30 che precedettero la Shoah. Un dialogo con un nemico che si propone l’instaurazione di un califfato mondiale in grado di sottomettere il mondo, una verità da tenere nascosta, non se ne deve parlare, i commerci mondiali valgono di più. L’antisemitismo è un forte crescita in tutti i paesi occidentali, non è una impressione generata da qualche caso o gesto isolato, cresce aiutato da una propaganda sottovalutata da troppi. Le accuse sono quelle di sempre, anche se aggiornate: ‘dietro le crisi economiche ci sono gli ebrei’, ‘ sono pochi, è vero, ma sono presenti in maniera sproporzionata ai massimi livelli in tutte le professioni ‘,dicono convinti di dire cose ovvie mentre ripetono le tesi dei Protocolli dei Savi di Sion, su internet vengono diffusi elenchi di cognomi ebraici, a quale fine ? le scritte sui muri e le minacce di attentati si moltiplicano, e dietro e accanto ecco, sempre, la visione di un Israele raccontato come un Paese che ne occupa un altro, non quella di uno Stato che dal 1948 ha dovuto sempre e solo combattere guerre per sopravvivere alle guerre scatenate per distruggerlo. La Shoah entra in questa rappresentazione dove trionfa la menzogna, perché si presta ad essere manipolata, come avviene ormai da almeno un paio di decenni, Israele viene paragonata al Terzo Reich, lo slogan più ripetuto (“una menzogna detta molte volte diventa una verità”, come diceva Goebbels) è quello che impregna di sé i dibattiti che avvengono in tutte le ore di storia nelle scuole italiane, “Israele si comporta con i palestinesi come Hitler faceva con gli ebrei”, gli studenti con la kefia si sentono dei Robin Hood dopo essere stati ingannati da insegnanti che hanno tradito la loro missione di educatori alla verità. Perché ? L’antisemitismo è un fenomeno irrazionale, si può descrivere come nasce, si diffonde, il male che genera, ma non spiegare. L’odio contro Israele si fonda sulla manipolazione della storia, ma nasce dall’odio per gli ebrei, perché non vi è nulla di simile rapportato a nessuno Stato al mondo. Ma su questi temi non sta bene indagare, è il terrorismo a generare comprensione, i suoi crimini scompaiono dalle citazioni dei media, sempre che vi siano mai entrati. Ha scritto Ugo Volli, nella sua ultima cartolina dedicata proprio alla Giornata della Memoria che “è diventata la celebrazione dell’innocenza degli europei , la grande cerimonia di autoassoluzione collettiva attraverso la condanna di pochi isolati malvagi”. Vi prego di leggerla/rileggerla, insieme al libro di Elena Loewenthal, è un documento prezioso per capire – e aiutare gli altri a capire – come questa Giornata sia diventata un nuovo strumento contro Israele. Dove, non a caso, la Shoah viene ricordata con una sirena -con un suono che si diffonde in tutto il Paese- che per un minuto ti strappa il cuore per il dolore che procura quel silenzio che vede gli israeliani interrompere le loro attività, in piedi nelle strade, scesi dalle auto, per rispetto delle vittime. E la data non è quella della apertura dei cancelli di Auschwitz, perché la Shoah è stata molto di più. Ci ricorda ancora Ugo Volli “ per queste ragioni bisogna rifiutare questa Giornata della Memoria, o almeno sovvertirla, per far ricordare le vere ragioni, le vere complicità, le vere motivazioni del genocidio”.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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