La vittoria postuma del nazismo
Commento di Deborah Fait
Deborah Fait
Credo sia la prima volta al mondo che una manifestazione venga cancellata “per verita’ “. Ne voglio riparlare perche’ non riesco a capacitarmene e credo che un simile scandalo vada ricordato e che se ne debba parlare e riparlare, indignarsi e protestare.
La Verita’, amiche e amici miei, la Verita’. Sono state prese a calci la verita’ e l’etica per compiacere le dittature arabe, i paesi arabi scandalosamente membri dell’Unesco.
Un’esposizione che parlava della Storia di un Popolo il cui titolo, bellissimo, era “ Il Popolo, il Libro, la Terra”! 3500 anni di storia e di amore tra Ebrei e Terra di Israele. Niente! Non s’ha da fare! Una collaborazione tra Unesco e Centro Simon Wiesenthal, sponsorizzato da Israele, Canada, Montenegro e rifiutata dagli USA..... ormai affetti da una Presidenza che ha dato addio al mondo libero. E’ stata cancellata la Storia di un intero Popolo e si e’ sputato addosso ai morti e ai vivi ma Irina Bokova, direttrice generale dell’Unesco non e’ l’unica responsabile dello scandalo, altri le hanno dato manforte, tra tutti il piu’ importante, Kelly Siekman, direttore dell’Ufficio dell’Unesco presso il Dipartimento di Stato USA, ha scritto “ In questo momento delicato per la pace in Medio Oriente, abbiamo deciso che che gli Stati Uniti non sponsorizzeranno questa Esposizione”.
C’e’ ancora una speranza pero’ perche’ la prepotenza non puo’ passare indenne, il Centro Simon Wiesenthal non ha accettato questa vergognosa imposizione ed e’ riuscito a fare in modo che l’esposizione non fosse cancellata ma rinviata, si crede a giugno, quando la gente, soprattutto gli studenti, si appresta ad andare in vacanza. Staremo a vedere.
Complimenti comunque, complimenti in primo luogo all’amministrazione Obama che per compiacere un’organizzazione terrorista come l’OLP, il cui presidente e’ Abu Mazen che nel 2004 prese il posto dell’arciterrorista Arafat, ha rifiutato di appoggiare un’esposizione che parla della storia del Popolo ebraico schierandosi, di fatto, con coloro che vorrebbero cancellare Israele dalla faccia della terra.
Complimenti all’Unesco che si era gia’ coperto di vergogna riconoscendo un’ inesistente e mai esistita “Palestina” come Stato membro delle Nazioni Unite. Esattamente 5 giorni dopo aver avuto l’appoggio USA contro l’esposizione gli Stati arabi scrissero una lettera alla Bokova per chiederne la cancellazione.
La brava Irina (che sia amica della famigerata Baronessa Ashton?), ha accettato la richiesta senza un momento di esitazione, senza batter ciglio e il giorno stesso ne diede notizia ai media. Imbarazzo, dicono, dell’Amministrazione Obama ma, sinceramente, alla luce della faccia tosta del Presidente USA e del suo idillio con le dittature arabe mi permetto di dubitare che l’aver abbandonato una volta di piu’ Israele in cambio di una pacca islamica sulle spalle, possa creargli imbarazzo.
L’esposizione sulla storia degli Ebrei doveva essere inaugurata a Parigi lunedi 27 gennaio, Giorno della Memoria, nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per, udite...udite, l’educazione, la scienza e la la cultura.
Dunque, i fattacci ci dicono che, nelle intezioni dell’Unesco, educazione sia insegnare alle giovani generazioni che si puo’ cedere ai ricatti dei piu’ forti e violenti e che cultura significhi cancellare le verita’ storiche sulle origini di un Popolo, sempre Quello! In occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria, ricordo perenne della tragedia e dello scannamento di 6 milioni di ebrei, l’Unesco brutalmente insegna ai giovani che, oltre ad essere stati sterminati, gli ebrei possono essere cancellati non solo fisicamente ma anche culturalmente, e su richiesta, come Popolo.
Era proprio questo lo scopo del nazismo e l’unico desiderio di Adolf Hitler: uccidere gli ebrei, distruggerli fisicamente e moralmente, cancellarne la cultura, le tradizioni, la storia e la memoria.
Oggi questo compito lo hanno assunto l’ONU e le sue organizzazioni sorelle. La notizia di questa vergogna e’ arrivata proprio mentre Israele esultava per la visita di un grande amico, il Primo Ministro del Canada Stephen Harper.
Scrive Caroline Glick, editorialista del Jerusalem Post che, durante la conferenza stampa, un giornalista gli ha chiesto: “ Il Canada paghera’ il prezzo della sua amicizia per Israele?” Il Primo Ministro ha risposto evasivamente facendo capire che effettivamente qualcosa ha perso nelle relazioni con gli arabi e non solo il Canada ma anche le altre Nazioni che stanno dalla parte di Israele, poche in verita’ ma ci sono...l’Australia....l’Australia....il Canada...il Canada....raddoppiamole cosi’ sembrano di piu’.....e pare che, dopo il crollo della sinistra in Norvegia, anche questo Paese stia cambiando in meglio le sue relazioni con Israele. Dunque, ricapitoliamo...Canada...Australia...Norvegia...forse..... Pochini ma l’importante e’ averli. Comunque alla vigilia della Giornata della Memoria, siamo stati allietati anche da altre notizie oltre allo scandalo dell’Unesco, a Roma e’ stata recapitata una testa di maiale alla Sinagoga e altri tre pacchi ad altrettante istituzioni ebraiche. Desidero esprimere il mio sdegno e la mia profonda solidarieta’ a tutta la Comunita’ ebraica, all’amico Riccardo Pacifici, al Rabbino Di Segni.
Grappa Nonino, la esportino nei paesi arabi, dove l'alcol è proibito, qui è meglio non berla per il basso indice di qualità
Sempre alla vigilia del 27 gennaio ( che lo facciano apposta, a mo’ di sfregio?) la Ditta Nonino, quelli della grappa , ha consegnato il premio Nonino a certa Suad Amiry, sedicente palestinese, diciamo....palestinista.... architetto , nata a Damasco, che in un’intervista al Piccolo di Trieste ha parlato del patrimonio dell’architettura palestinese distrutto da Israele....pensate! Esiste un’architettura palestinese???...scommetto che non ne eravate a conoscenza! Ha parlato di Sharon naturalmente colpevole di Sabra e Chatila e di come Israele abbia distrutto le case di Gaza per metterci a vivere i “coloni”. Servono commenti? La signora ha anche accennato al fatto di come gli arabi aspettassero la morte di Ariel Sharon, diciamo, con ansia. Naturalmente nessun accenno al terrorismo e a tutti i morti innocenti che Israele piange e l’aver suscitato l’entusiasmo di Gad Lerner presente alla cerimonia ( dice di esserne rimasto incantato), e’ la prova che la propaganda contro Israele e’ stata perfetta, come sempre del resto. Io non bevo grappa ma se lo facessi cambierei certamente marca. Insomma a due giorni dal 27 gennaio va tutto a gonfie vele nella direzione dell’odio.
Come dice lo storico Claudio Galli, e’ la vittoria postuma del nazismo che non perdona la democrazia di Israele e ne fa il ricettacolo dei mali del mondo, sempre colpevole di tutto ma, al di sopra di tutto, colpevole di esistere come ci viene ricordato quotidianamente.
Per chiudere con una nota di speranza vorrei ricordare uno dei Giusti di Israele, Gino Bartali che, insieme ad altre centinaia di italiani aiuto’ gli ebrei, portando documenti e denaro nascosti nella canna della sua bicicletta per permettere ai perseguitati di fuggire dall’Italia fascista imbarcandosi per Israele. Grazie Bartali, Grazie a tutti i Giusti di Israele, Grazie a tutte le persone che sanno ancora piangere pensando alla Shoah, Grazie a Israele che ha accolto e accoglie i sopravvissuti di ieri e i perseguitati di oggi e che ci permette di dire , di gridare, Am Israel Chai! Il Popolo di Israele vive! Vive e vivra’.
Deborah Fait