Iran sempre meno isolato anche 'grazie' all'Italia Israele lancia l'allarme per il riavvicinamento con la teocrazia iraniana
Testata:Il Foglio - La Repubblica Autore: Editoriale del Foglio - Redazione di Repubblica Titolo: «Davos aspetta Rohani - Israele attacca l’Italia: 'Troppo vicini a Teheran'»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 23/01/2014, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Davos aspetta Rohani ". Da REPUBBLICA, a pag. 16, l'articolo dal titolo " Israele attacca l’Italia: 'Troppo vicini a Teheran' ". Ecco i pezzi:
Il FOGLIO - " Davos aspetta Rohani "
Hassan Rohani
Ieri a Davos, il paradiso della charme diplomacy condita con soldi e prestigio, è arrivato Hassan Rohani. Il presidente iraniano parlerà oggi, in prima fila sono sistemati i ceo delle grandi compagnie petrolifere mondiali, o i loro rappresentanti, o i loro banchieri, e la domanda e l’offerta si incontreranno, in diretta tv, sotto gli occhi di un mondo che si sta abituando a non temere Rohani, anzi, a fidarsi di lui. Investite, gente, investite, è l’invito del presidente, le sanzioni si stanno allentando, a fronte di una sospensione dell’arricchimento di uranio nelle centrifughe che lo lavorano al 20 per cento, come prevede l’accordo temporaneo siglato a Ginevra. Il business risponde giulivo, si sa che quello è un mercato grande e importante ed è un gran sollievo che ci si possa buttare di nuovo in una “corsa all’oro” che sembrava ormai impossibile. I media internazionali si affannano nello spiegare le divisioni iraniane, i cattivi (la Guida suprema Ali Khamenei) stanno facendo di tutto per ostacolare i buoni (Rohani), ma alla fine il bene vincerà, non può essere che una favola a lieto fine, questa. E’ solo una questione di tempo, per tutti: l’Onu ha cercato di accelerare i tempi, invitando sciaguratamente l’Iran al tavolo di pace della Siria e si è preso una reprimenda dagli Stati Uniti, che sono i primi a voler fare la pace con Teheran, ma sanno che certe svolte vanno fatte digerire bene. A Washington mascherano l’euforia, ma il primo a credere alla favola è Barack Obama, anche se poi, al lieto fine, non tiene granché: “La Casa Bianca è pronta ad accettare un programma nucleare civile in Iran”, scrive David Remnick sul New Yorker in un articolo dedicato a Obama. Israele e i paesi del Golfo si oppongono, “ma un benchmark assolutistico non è possibile”, bisogna un po’ compromettersi, siamo uomini di mondo.
La REPUBBLICA - "Israele attacca l’Italia: 'Troppo vicini a Teheran' "
Emma Bonino con il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Zarif
Non stupisce l'allarme lanciato da Israele nei confronti del riavvicinamento Italia Iran, specie se si ricorda il desiderio di "smetterla di ficcare le dita negli occhi all'Iran" espresso da Emma Bonino appena nominata Ministro degli Esteri italiano. Ecco il pezzo:
GERUSALEMME — Israele è preoccupata dal nuovo corso politico ed economico di Italia e Russia nei confronti dell’Iran. Per questo qualche giorno fa, mentre alcuni funzionari israeliani prendevano la strada di Mosca, a Roma è arrivato in «missione segreta» il ministro degli affari strategici Yuval Steinitz. Scopo del viaggio — ha rivelato il quotidiano Maariv— «frenare» questo riavvicinamento, nel timore che, grazie agli affari, si possa giungere ad un crollo delle sanzioni contro Teheran.
Un quadro complessivo — secondo il giornale — al quale ha dato il via la recente visita in Iran del ministro degli Esteri Emma Bonino, primo responsabile europeo dopo lungo tempo a Teheran. Visita, inoltre, che potrebbe essere presto bissata — per Maariv— da quella del primo ministro Enrico Letta.
Dal Forum mondiale di Davos ha replicato subito la stessa Bonino: «Non si tratta — ha detto il ministro — di bloccare o non bloccare i rapporti economici tra Italia e Iran. Noi — ha spiegato — abbiamo messo sul sito del ministero cosa significa l’alleggerimento delle sanzioni all’Iran e quali sanzioni rimangono in vigore. A partire da ciò, gli imprenditori traggono le loro conseguenze». «L’Italia — ha scritto invece Maariv— non vede l’ora di rilanciare le relazioni economiche con l’Iran». E un alto funzionario statale, citato dal giornale in forma anonima, ha rincarato la dose spiegando che «l’Italia aiuta l’Iran a creare la sensazione che l’isolamento e le sanzioni nei suoi confronti crolleranno presto».
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