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Ugo Volli
Cartoline
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L'accordo segreto e il tradimento 19/01/2014
 

L'accordo segreto e il tradimento
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

 Cari amici,

ve lo confesso, il modo in cui i media trattano i problemi seri è per me spesso esasperante. Le cose importanti non vengono dette, ci si perde dietro pettegolezzi e polemiche insignificanti, l'informazione è sempre mediata dalla propaganda.
Prendete per esempio un problema essenziale non solo per Israele, ma per tutto il mondo, l'armamento atomico dell'Iran. Forse avete letto da qualche parte che il famoso accordo di Ginevra, lanciato con molto clamore a novembre, entra in vigore domani 20 gennaio. Già questa è un'anomalia: perché questo mese e mezzo di intervallo? La ragione sembra essere che a novembre non c'era un accordo vero, ma solo la decisione di farlo. Ci hanno lavorato per due mesi, ma nessuno ci ha informato su come sono procedute queste trattative. Ora sembra fatta e l'accordo andrà in vigore.
Ma, scusate, che accordo? Che cosa dice? Che valore giuridico ha?
Partiamo dall'ultima domanda. Il valore giuridico è zero o poco più. Nessun Parlamento lo ha approvato e dunque quel documento, qualunque cosa sia, non è certo un trattato internazionale vincolante. Sapete perché nessun Parlamento l'ha approvato? Perché non gli è stato presentatro. Dunque c'è un atto fondamentale di politica internazionale che è semplicemente frutto delle volontà degli esecutivi, senza dar parola ai parlamenti - il che va senza dubbio contro lo spirito e forse anche la lettera di molte costituzioni.
Gli accordi internazionali spettano infatti al potere legislativo, non a quello esecutivo. Ma si dà il caso che nel Congresso americano ci sia una maggioranza contraria all'appeasement con l'Iran e quindi il buon Obama, democratico di nome ma non di fatto, non glielo fa votare e minaccia il veto a una proposta di legge che ha la maggioranza in Congresso e minacciando nuove sanzioni all'Iran minaccerebbe i suoi piani.
Se è così che si rispetta la volontà della maggioranza...
C'è di più. Per approvare o respingere un accordo, anche per discuterlo, bisogna conoscerne il testo, è ovvio. Bene, il testo dell'accordo con l'Iran è segreto, non si può proprio sapere. In America è custodito in una stanza riservata del Congresso, dove possono entrare deputati e senatori, ma non possono riprodurlo, copiarlo, prendere appunti, farne fotocopie. http://www.foxnews.com/politics/2014/01/16/administration-accused-keeping-text-iran-nuclear-deal-secret/
L'opinione pubblica non deve conoscerlo. Arcanum imperii. Vi sembra ragionevole? Come ai tempi della diplomazia segreta di Metternich e Talleyrand. Alcuni dicono che la responsabilità del segreto è dell'Unione Europea, che non vorrebbe discuterlo neppure lei http://www.buzzfeed.com/rosiegray/white-house-says-iran-implementation-agreement-being-kept-se
 La Casa Bianca fa capire che ci sono "dettagli tecnici" che l'Agenzia Atomica non vuole far conoscere. Forse non vuol far sapere che l'accordo non le garantisce accessibilità sufficiente a controllare se l'Iran va avanti con il suo arsenale atomico http://www.reuters.com/article/2014/01/13/us-iran-nuclear-iaea-idUSBREA0C11C20140113 
Comunque il velo di mistero è tale che i giornali "autorevoli" neanche dicono che c'è il segreto. Questo a me dice qualcosa sulla nostra democrazia e sulla funzione dei media, non so che ne pensate voi. La cosa chiara è che le potenze mondiali non vogliono che si sappia fino a che punto hanno ceduto all'Iran.
Che è un punto molto, molto avanzato, come dicono con soddisfazione gli stessi ayatollah.
Per esempio, occorre guardare l'agenzia iraniana Farsi per sapere che nell'accordo è compreso il fatto che non solo l'Iran si tiene le sue centrifughe (che servono, lo ripeto, per "arricchire" l'uranio separando il combustibile fissile U235 dal suo isotopo inerte U238, e dunque, oltre il limite del 10% praticamente solo a preparare bombe atomiche), ma è autorizzato a preparane e istallarne di nuove, più potenti ed efficienti http://english.farsnews.com/newstext.aspx?nn=13921023001183
 che rendono più veloce il processo di arricchimento, diminuendo il tempo che occorrerà agli iraniani, una volta usciti dall'accordo per armare una bomba atomica (già ora sono due o tre settimane...).
In generale l'accordo attuale non impedisce affatto all'Iran di sviluppare il suo armamento nucleare, di sperimentarlo, di farne ricerca e sviluppo http://freebeacon.com/iran-permitted-to-continue-advanced-nuclear-research/
Il che permette alla "guida suprema" (chiamatelo pure Führer) dell'Iran Khamenei di dire di avere ottenuto una grande vittoria. E al New York Times, che è praticamente l' House organ della Casa Bianca, di spiegare che Obama "ha perso la sua scommessa" http://www.nytimes.com/2014/01/16/opinion/obamas-losing-bet-on-iran.html?hpw&rref=opinion&_r=0
 E nel frattempo l'Iran si allarga anche fisicamente, ha trovato il modo di mettere piede nella penisola arabica http://www.nytimes.com/2014/01/16/opinion/obamas-losing-bet-on-iran.html?hpw&rref=opinion&_r=0
  con l'ovvia conseguenza di diporre definitivamente delle chiavi del Golfo (arabico o persico che sia) per cui passa metà del rifornimento energetico del mondo. In realtà il problema non è che Obama abbia perso una scommessa, una delle tante. E' che ha fatto una scelta e la sta perseguendo come un dittatore, ignorando la volontà dell'elettorato che lo ha eletto e del Congresso che lo controlla, oltre che quello degli altri popoli e parlamenti.
Detto con chiarezza, Obama ha scelto di sostituire l'alleanza con i sunniti (Egitto, Arabia Saudita) con quella degli sciti (Iran, innanzitutto, Siria alauita, Iraq sciitizzato, Hezbollah).
Il problema è che l'asse sciita è aggressivo non sul piano dei movimenti clandestini, come Al Quaeda, ma su quello degli stati e dei movimenti ufficiali e lo è molto direttamente e attivamente contro Israele.
Fallita la carta della Fratellanza Musulmana, ora Obama si gioca quella dell'Iran: tutti nemici di Israele, ma anche dell'Europa e degli Stati Uniti.
Io non sono un giurista,. ma sul piano storico-politico, se non su quello legale, mi sembra chiaro che le scelte di Obama, fatte senza consultare gli organi costituzionali, tenendo accuratamente le sue mosse, sono semplicemente un tradimento.
La segretezza dell'accordo, che libera assai più che vincolare, il nucleare iraniano, va capito in questo contesto: per non rispondere della sua politica e non dare la possibilità di respingerla. La gravità di questo fatto non ha bisogno di essere sottolineata. Né quella della circostanza che nessuno oggi fornisce all'opinione pubblica le informazioni necessarie per capirlo.

 

 Ugo Volli


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