Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 16/01/2014, a pag. 11, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "Il “WSJ”: summit fra i servizi di Damasco e 007 occidentali".
I servizi di intelligence occidentali hanno inviato dei propri rappresentanti a Damasco per discutere con il regime di Bashar Assad una maggiore cooperazione contro i gruppi jihadisti. A rivelarlo è Faisal Mekdad, viceministro degli Esteri di Damasco, secondo il quale vi sarebbe «una spaccatura fra i leader politici e l’intelligence in Occidente» perché mentre i primi sostengono la necessità che Assad lasci il potere, i secondi ne chiedono la collaborazione contro organizzazioni terroristiche simili a Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante riuscito a imporsi in più aeree tanto in Siria che in Iraq.
«C’è un allarme crescente fra gli occidentali per il rafforzamento degli estremisti islamici all’interno dei ribelli anti-Assad - ha dichiarato Mekdad - ed è per questo che hanno inviato i loro rappresentanti a Damasco per discutere tale fenomeno». Il «Wall Street Journal» aggiunge, citando fonti mediorientali, che è stata l’intelligence britannica a recarsi per prima a Damasco in estate, seguita poi a novembre da 007 di Germania, Francia e Spagna. Gli agenti sarebbero arrivati a Damasco via terra, partendo da Beirut. La rivelazione di Mekdad arriva a pochi giorni dall’inizio a Montreaux, in Svizzera, della conferenza sulla Siria e lascia intendere la volontà del governo siriano di resistere alle pressioni internazionali per le dimissioni di Assad.
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