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" La reazione palestinista "
Per vedere la rassegna fotografica delle immagini del funerale di Ariel Sharon, cliccare sul link sottostante Ariel Sharon è ritornato a casa per riposare sulla Collina degli Anemoni nel suo Ranch Sicomoro, a questo punto vorrei far notare le differenze emerse anche in questa occasione tra il popolo ebraico e la popolazione araba/palestinese. Vorrei che si capisca la diversità tra civiltà e barbarie, tra cultura e arretratezza. Ebbene, non ho sentito una sola parola di condanna da parte di chi commentava sui media quello che avveniva nei Territori alla notizia della morte di Sharon, né ho sentito una nota di disapprovazione per le inquietanti e vergognose parole di Abu Mazen che, oltre a offendere una volta di più lo stato ebraico, ha chiaramente ammesso di approvare, anzi di accogliere con favore il “martirio” cioè gli atti di terrorismo contro il popolo ebraico. Tutto questo durante i cosiddetti “colloqui di pace”. La totale assenza di commenti e di disapprovazione nei riguardi della violenza palestinese è eticamente inaccettabile e, per l’ennesima volta, è la dimostrazione che ai palestinisti tutto è concesso senza mai una critica, senza mai un moto di fastidio. Del resto come potrei aspettarmi un commento negativo per la barbarie palestinista dal momento che nessuno li ha mai giudicati nel periodo del Terrore che ha colpito Israele per anni, arrivando persino ad incolpare lo stato ebraico ogniqualvolta i terroristi venivano ad ammazzare civili israeliani indifesi!
Anni fa è morto Yasser Arafat, terrorista, bugiardo, ladro, assassino, l’uomo che ha impedito a Israele di vivere una vita normale; l’uomo che ha fatto scorrere il sangue nelle strade del Paese; l’uomo infernale che inventato la cultura seriale dell’uomo bomba, dell’assassino suicida che andava nei luoghi più frequentati: autobus, teatri, ristoranti, supermercati per farsi saltare in aria e ammazzare quanti più ebrei possibile. Se le vittime ebree di ogni attentato non erano in numero “sufficiente e soddisfacente”, la famiglia del terrorista di turno se ne rammaricava, forse perché sapeva che anche l’assegno di “compenso” pagato dall’ANP sarebbe stato meno consistente. Se digitate “Arafat in Libano, stragi” esce sempre solo Sabra e Shatila. Era inevitabile arrivare alla resa dei conti e il grande odio dei libanesi contro i palestinesi esplose. PUNTO! Non fu Sharon il responsabile eppure si dimise perché, secondo la Commissione Kahan, avrebbe dovuto prevenire la strage. Erano altri tempi, non credo che oggi si sarebbe dimesso di fronte a un semplice dubbio. Durante un’intervista disse, con un sorriso amaro : “sono l’uomo più diffamato del mondo”. Credo sia la verità assoluta, nessuno mai fu perseguitato da un odio senza confini come Ariel Sharon ma non è finita, proprio ieri i media svedesi lo hanno paragonato a Hitler e Stalin. Sharon andò sul Monte del Tempio , che è, RICORDIAMOLO, territorio israeliano!!!!! in occasione del Rosh HaShana, il Capodanno ebraico, il 28 settembre 2000. In quel momento partì l’ordine per la seconda Intifada da parte di Arafat e da quel momento il mondo anziché condannare il terrorista, condannò Sharon e l’etichetta infamante quanto ridicola e ingiusta, della “passeggiata” fatale scatenante la rivolta palestinese, gli è rimasta appiccicata fino ad oggi e lo sarà per sempre, grazie all’ottusità e al pregiudizio dei giornalisti e degli commentatori politici. Fu una provocazione? E allora? Non era in territorio islamico né offese in alcun modo l’Islam, si limitò a salire sul Monte che, ripeto, è ancora territorio israeliano nonostante i divieti del waqf che impedisce a chi non sia musulmano di andarvi a pregare . La sua fu semplicemente una risposta, secondo il suo stile, alla indecente, e quella si provocatoria, dichiarazione di Arafat, che aveva mandato in bestia lo stesso Clinton, quando il terrorista disse al Presidente USA che sul Monte del Tempio non era mai esistito il Tempio degli Ebrei. Nessuno all’epoca si chiese “ma cosa ha fatto di male?” Tutti scatenati contro di lui e , naturalmente, Israele. Non una sola critica per Arafat e la sua barbarie. Alcuni bambini kurdi gasati da Saddam Hussein nel 1988, ma la scritta in rosso attribuisce la colpa ad Ariel Sharon L’ultimo sfregio a Ariel Sharon viene da una foto che circola attualmente sul web che mostra i corpi devastati di alcuni bambini kurdi gasati da Saddam Hussein nel 1988, sulla foto compare una scritta in rosso “Questo è stato Ariel Sharon”. Fino all’ultimo, dunque, gli odiatori non si arrendono e continuano a sputare il loro veleno. Il riso un po’ ironico di chi ha vissuto tragedie e trionfi solo per amore del suo Paese senza mai vacillare sotto le mazzate che gli piombavano addosso da tutte le parti. |
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