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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.01.2014 IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 05/01/2014 all' 11/01/2014

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 gennaio 2014
Pagina: 1
Autore: Claudia De Benedetti
Titolo: «Il commento di Claudia De Benedetti»
Il commento di Claudia De Benedetti


Claudia De Benedetti
presidente Agenzia Ebraica Italia

La notizia della scomparsa di Ariel Sharon, grande condottiero dello Stato d’Israele, lascia in lutto tutto il popolo ebraico e i suoi amici. Mi colpisce nel profondo del cuore ma non posso occuparmene qui poiché nelle righe che seguono affronterò le notizie pubblicate da Informazione Corretta la scorsa settimana.

Si è parlato forse troppo nella stampa della propaganda antisemita del comico francese Dieudonné, del suo saluto nazista camuffato, delle reazioni che ha suscitato, della proibizione del suo spettacolo decisa dal governo Hollande. L'uomo è squallido, le sue provocazioni sono volgari e di bassissimo profilo, certamente non è il caso di fargli pubblicità. Ma il fenomeno sociale purtroppo esiste, Dieudonné riempie i teatri, ci sono dei suoi video visualizzati milioni di volte su Youtube, il suo saluto nazista è stato riprodotto centinaia di volte davanti a luoghi come Auschwitz, i memoriali della Shoà, i ritratti di Anna Frank, la scuola ebraica di Tolosa dove avvenne la strage di due anni fa, sinagoghe e cimiteri ebraici. Un modo di puntare ai simboli ebraici che smentisce la versione difensiva di un gesto genericamente antisistema. Tutto ciò concorda con altri sintomi che sono stati resi pubblici negli scorsi giorni, come l'ingresso di “Mein Kampf” nella lista degli ebook più venduti in Gran Bretagna o la moda nazista che sembra essere dilagata in Estremo Oriente.

Lo stato francese ha reagito con molta energia bloccando gli spettacoli del comico; il divieto è stato approvato dalla magistratura, sia pure dopo alcune esitazioni - un atteggiamento ben diverso da quello di alcuni giudici italiani che in recenti sentenze hanno mostrato di considerare l'antisemitismo una colpa secondaria, se non l'espressione della libertà di parola. E però possiamo stare sicuri che questa proibizione non eliminerà il fenomeno Dieudonné, che ha già mostrato di sapersi destreggiare fra spettacolo, politica, opinione, sempre sfruttando il filone dell'odio antiebraico. Soprattutto non bisogna interrogarci solo su Dieudonné, sulla sua carriera di provocatore passato da simpatie di estrema sinistra alla protezione dell'estrema destra senza cambiare nulla del suo antisemitismo. Il problema è il suo pubblico, abbondante entusiasta e per lo più giovane, che evidentemente non è affatto infastidito dal modo in cui il “comico” mescola la propaganda antisraeliana con il negazionismo della Shoà e con l'odio per gli ebrei in generale. Insomma, c'è un serbatoio vasto di antisemitismo che non è stato inventato da Dieudonné, ma solo sfruttato da lui. E' quel che ripetono i sondaggi. Come ha scritto Daniel Goldhagen, nel suo recente libro sull'antisemitismo, "The devil that never dies", "il 55% degli europei (escludendo Russia e Ucraina), cioè circa 275 milioni di persone" presenta un orientamento antisemita in misura più o meno grande.

Il problema è che questo antisemitismo, una volta bloccato e interdetto dal ricordo della Shoà sembra oggi riemergere e affermarsi nell'opinione pubblica senza più pudori, focalizzato su Israele, ma esteso in realtà al giudizio sugli ebrei in quanto tali. Al di là del folklore di cattivo gusto di Dieudonné, dell'aspetto nostalgico e insensato di movimenti come Alba Dorata in Grecia o Jobik in Ungheria, bisogna prendere atto che la modernità non ha saputo cancellare il vecchio demone antisemita e preparasi a farvi fronte con forza.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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