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Cristiani e ebrei 12/01/2014

Caro Volli, ho letto con attenzione la sua cartolina "poco natalizia" proprio perchè mi aspettavo il tema stesso . ma non è a prima delle sue anzi da quando seguo informazione corretta ne ho salvate 457 più altre cose che scarico e leggo.
Le sottolineo che seguo con interesse e "piacere" le virgolette sono ad indicare che il piacere è informazione e non i contenuti che spesso per non dire sempre sono o hanno temi che mi addolorano. per ignoranza e per mancanza di mezzi sono riuscito una sola volta a realizzare un viaggio in Israele. l'emozione vissuta e la conseguenza che ne è scaturita non basterebbero pagine e pagine per descriverne una minima parte.
per questo mi limito a sottolineare alcune verità inconfutabili!
1) non tutti coloro che si definiscono cristiani conoscono la Bibbia
2) chi ha fondato la sua fede sulla Sacra Scrittura può solo provare AMORE per il popolo EBRAICO perchè Gesù era Ebreo, il popolo Ebreo èil popolo prediletto di Dio, il cristiano è semplicemente un tralcio innestato nella vite.
io amo ISRAELE ho 73 anni l'odore della persecuzione l'ho sentita alle elementari avevo un compagno di classe qualche anno più grande di me ebreo si chiamava Magnus Lenz Zetlis (così si pronunciava) quanto vorrei poterlo incontrare.
Caro Volli i CRISTIANI che (spero siano tanti anche nei cattolici) non possono essere che addolorati per Israele per le pene subite ma ancor più per quelle che secondo le scritture ancora dovranno arrivare. I CRISTIANI (non di nome) pregano e benedicono Israele popolo prediletto del loro Padre celeste. DIO vi benedica e protegga aprendo il cuore e la mente a l'unico nome Cristo Gesù per cui abbiamo la salvezza.
la prego Non me ne voglia se non concorde.

Saluti
Guerrino. Marcati

risponde Ugo Volli:

Gentile lettore, apprezzo la sua lettera e la ringrazio molto. Ma perché restino ebrei da amare, bisogna che essi continuino a restare fedeli alla loro vita spirituale, alla loro conoscenza del divino e alle loro tradizioni religiose, il che non avverrebbe più se seguissero il suo augurio finale e si convertissero. Questo è il paradosso della sua posizione, le chiedo di pensarci. Scriveva Agostino di Ippona che "amo" significa "volo ut sis", voglio che tu sia (quel che sei). Amare gli ebrei richiede di accettare gli ebrei come tali, non come possibili convertiti che smetterebbero di essere ebrei.
Molto cordialmente (uv)


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