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Possa Allah tenere lontana la Russia (dal terrorismo) (Traduzione dall’ebraico di Sally Zahav, versione italiana di Yehudit Weisz) Due attacchi terroristici in due giorni consecutivi hanno causato 32 morti e circa 100 feriti nella città di Volgograd (l’ex Stalingrado) nel Sud della Russia. Pochi giorni prima, a Pyatigorsk, era esplosa un’auto-bomba uccidendo tre persone. Doku Umarov, un ceceno che si era proclamato capo dell’Emirato Islamico del Caucaso del Nord, è stato dichiarato responsabile della recente ondata di attacchi terroristici atti a sabotare i Giochi Olimpici invernali, in programma per l’inizio di febbraio nella città di Soci, in cui Putin ha investito non meno di 50 miliardi di dollari. Umarov se n’ è assunto la responsabilità, a partire da quello alla stazione ferroviaria e all’aeroporto di Domodedovo nel 2010, in cui morirono 76 persone. Parallelamente, un’organizzazione chiamata “Anonimus Caucasus” minaccia di lanciare attacchi cibernetici contro la Russia perché ospita i Giochi Olimpici nel “Caucaso occupato”. I russi stanno preparando vari sistemi di sicurezza per difendere i partecipanti e gli spettatori, ma i terroristi sanno trovare i punti deboli anche in una cintura di sicurezza ben coordinata. E poi la Russia è così vasta che i terroristi troveranno certamente altri bersagli al di fuori di Soci. Quando un musulmano vuol dire “Allah proteggici” si esprime con le parole “Allah Yustur” ovvero “Possa Allah nasconderci alla sfortuna”. In questi giorni la Federazione Russa deve ripetere questa frase con grande fervore, poiché la Russia ora è nel mirino dei terroristi islamici. Non è una novità: ricordiamo la strage alla scuola di Beslan, nell’Ossezia del Nord, avvenuta il primo settembre del 2004, quando una ventina di jihadisti ceceni alla guida di Shamil Basayev, aveva occupato l’edificio, e sequestrato centinaia di persone tra scolari, insegnanti e genitori. L’intervento delle forze speciali russe causò la morte di 186 ostaggi. Il dramma continuò per tre giorni mentre tutto il mondo rimaneva inorridito, guardando la strage in tv. I terroristi avevano piazzato bombe dappertutto nella scuola, facendo vittime tra gli ostaggi e l’esercito. Nel 1995 jihadisti ceceni avevano preso in ostaggio 1500 persone nella città di Budyonnovsk nel Caucaso Settentrionale, e lo Stato, che era sotto la guida di Boris Eltsin , fu costretto a cedere alle loro richieste. Questa capitolazione fece infuriare i russi, aiutando di conseguenza l’avversario Putin, che crede oggi, diversamente da Eltsin, di poter governare con il pugno di ferro, in una guerra totale contro i ribelli ceceni. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, i russi concessero l’indipendenza a diverse popolazioni islamiche, mantenendo sotto controllo soltanto i musulmani rimasti all’interno della Federazione Russa. Questi Paesi si trovano soprattutto nell’Asia Centrale, Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tagikistan e Azerbaigian. Altre popolazioni musulmane, tra cui ceceni, tatari, ingusci, Pamir, Daghestan, Avar, azeri, Dargin, Kumyk, Lezgian, Lak, Nogai, Aghul, Rutul, Tabsaran e mongoli – non sono diventate indipendenti e sono rimaste sotto il controllo dello stivale russo. Molte stanno aspettando il momento giusto per chiedere l’indipendenza. Su 143 milioni di cittadini della Federazione Russa, i musulmani sono 14/20 milioni, circa il 10/14%. La maggior parte vive concentrata nelle zone a Sud del Volga, nel Caucaso Settentrionale e nella Siberia Occidentale. Molti di loro migrarono nelle città e i loro villaggi oggi sono diventati basi per i terroristi. Per 70 anni l’Unione Sovietica ha governato lo Stato con lo slogan “una fratellanza di popoli”, nient’altro che una copertura per assoggettare altri popoli all’egemonia di Mosca. Tale situazione ha creato tensioni nelle popolazioni musulmane, che rifiutano di essere dominati dai russi cristiani. Come parte del programma di russificazione della popolazione, i russi avevano trasferito milioni di russofoni nelle zone musulmane, così il clima di tensione e ostilità tra musulmani e russi è ulteriormente salito. Inoltre i russi sono molto preoccupati per l’alta natalità fra i musulmani, e questa disparità fa temere che un giorno i musulmani possano prendere il controllo del Paese. Il ruolo dell'Arabia Saudita Storicamente, l’identità islamica è stata piuttosto debole tra i residenti nel Caucaso, pochi hanno studiato le Sacre Scritture dell'Islam. Durante l’Impero Ottomano in Caucaso, molti cittadini furono costretti a scegliere tra la conversione all'Islam e la morte. Negli ultimi venti anni, e soprattutto dopo la caduta dell'Unione Sovietica, tra la popolazione del Caucaso si è registrato un aumento delle attività di propagandisti islamici, che lavorano sotto l'influenza e col denaro saudita. Ci sono imam locali che sono stati addestrati nelle madrasse saudite al fine di rafforzare la loro conoscenza religiosa. Attualmente l'Arabia Saudita sta finanziando jihadisti in Siria, in contrapposizione agli interessi russi. La Russia non è sola in questa situazione: per molti anni l'Arabia Saudita ha alimentato il fuoco islamico in Africa, Asia, Europa, Australia, Nord e Sud America. Tra tutti i continenti della terra solo in Antartide non esiste un’attività islamico-saudita. Tutto questo è stato generosamente finanziato dall’Arabia Saudita e continuerà a esserlo, al fine di diffondere l'Islam wahhabita in tutti gli angoli della Terra. Non c’è molta differenza tra islamizzazione e impegno attivo nella lotta per l'Islam, e quindi non c'è da meravigliarsi se oggi l'islam, che era stato spazzato sotto il tappeto del regime sovietico, stia riemergendo in modo così violento. Negli scorsi tre anni la Russia è stata associata alla Siria nella crudele e sporca guerra che le masse musulmane sunnite stanno combattendo contro il regime siriano eretico alawita, appoggiato dalla coalizione sciita di Iran, Iraq e Hezbollah. Recentemente si è saputo che ci sono stati contatti tra la Russia e l’Iran per la vendita di quattro reattori nucleari per la produzione di elettricità, in aggiunta alla difesa politica che la Russia garantisce al regime degli Ayatollah. All’epoca dell’Unione Sovietica alcuni nomi musulmani sono stati cambiati e russificati, ma la loro origine è abbastanza chiara: Kadar è diventato Kadirov, Umar si è trasformato in Umarov, Muhammad in Megumadov e Abed al-Latif in Labdulatipov, Atiyyia divenne Latayev, Daud è ora Daudayev, Sadallah diventò Sadilayev, Ibrahim è Ibrahimov, e solo Ramadhan è rimasto Ramazhan, perché è il nome del mese del digiuno.
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