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Una domanda a Deborah Fait 03/01/2014

Buongiorno sig.ra Debora Fait , leggo con piacere questa volta il suo articolo , altre volte un po' meno perchè non sempre comprendo ( la sento molto ultà nei suoi modi mi passi il termine è solo per la sua foga appassionata) .
Ma le pongo questa domanda cosa dovrebbero o dovremmo fare contro gli islamici ? Una guerra? un boicottaggio ? Lei scrive il vero sulle stragi compiute ma se il buio si è diffuso in tutto il mondo e peggiora che possiamo fare ? I nostri governanti sono amanti più del denaro che della verità , muoiono anche migliaia di cristiani e nessuno muove un dito per paura di ripercussioni economiche sfavorevoli ...
Nella mia famiglia e ai conoscenti dico di aprire gli occhi che le cose non sono come sembrano.
Le auguro un buon capodanno .

 Saluti
Fabrizio P.

risponde Deborah Fait: 

 

Gentile Signor Fabrizio,
Non ho purtroppo una ricetta valida per contrastare la violenza e la prepotenza islamica. Io mi limito a osservare e a scrivere le mie emozioni e i miei timori alla luce di quello che accade nel mondo islamico e in Europa dove , spesso, la vita degli abitanti viene sconvolta dal pericolo di rivolte e attentati.
Non si salva nemmeno la “perfetta” Svezia dove tutto funziona,o meglio funzionava, bene e che oggi deve difendersi dalla violenza islamista che, al primo musulmano arrestato per crimini commessi, si scatena distruggendo e incendiando le ex tranquille strade di Malmoe o di Stoccolma. Forse potrei dire, per rispondere alla sua domanda, che i governi del mondo libero e democratico avrebbero dovuto imporsi molti anni fa anziche’ vendersi all’Islam un po’ per paura, un po’ per denaro.
Ecco, forse la ricetta giusta sarebbe stata avere coraggio. Oggi e’ tardi, persino la piu’ grande potenza del mondo libero si e’ inchinata alle dittature islamiche, loro ormai sanno di essere i padroni delle nostre vite e chi si ribella deve guardarsi alle spalle.
E’ questa consapevolezza che mi fa spesso essere ultra’ , come lei scrive, e’ la rabbia che in questo mondo al Giusto sia riservata, forse, una targa alla memoria e l’oblio; che una democrazia come quella israeliana venga giudicata, boicottata, condannata e derisa mentre i rappresentanti del Terrore, vengono rispettati, riveriti e invitati negli Atenei di mezzo mondo per parlare di odio e le loro organizzazioni foraggiate proprio dai governi che dovrebbero urlare a gran voce e con coraggio Viva la Liberta’.

 Buon anno a lei e a tutti i lettori di IC,

Cordialmente
Deborah Fait


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