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Fait risponde a Bacchi 28/12/2013

Caro Avvocato,

La propaganda palestinese su Gesu’, come tutta la mole della delegittimazione del popolo ebraico, non coinvolge solo gli ignoranti ma anche chi non lo e’ o crede di non esserlo. Loro, gli arabi palestinisti, usano il metodo Goebbels del ripetere una menzogna finche’ qualcuno incomincia a crederci e la fola su Gesu’ “palestinese” va avanti da molti anni tanto da fare ormai parte di quelle leggende metropolitane cui la gente crede ciecamente.
Giorni fa, al TG3, Maria Cuffaro ha riportato tranquillamente le parole di Abu Mazen “Gesu’, messaggero palestinese”, senza dimostrare la minima sorpresa o dubbio alcuno, come se fosse la cosa piu’ logica e vera del mondo. La societa’ e’ fatta di mediocrita’ e credo che noi dobbiamo combatterla e con essa combattere ogni menzogna, ogni scorrettezza, ogni stupidaggine politically correct.
Che, all’epoca di Gesu’, non esistesse la Palestina, ne’ i palestinesi, ne’ l’islam e che gli arabi fossero sparute tribu’ nomadi dell’Arabia Saudita, non viene mai ricordato da nessuno, come non viene mai ricordato un Gesu’ circonciso a otto giorni, un Gesu’ che festeggia il suo Bar Mizva’ discutendo di teologia con i sacerdoti del Tempio di Gerusalemme o la scritta messa dai Romani sulla Croce “INRI” (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum ).
Re dei Giudei, dunque. Patriota ebreo, come scrive Lei! Per questo motivo credo sia giusto controbattere ancora e ancora le menzogne, tutte, non solo la storiella di un Gesu’ palestinese inesistente ma ogni tipo di propaganda che gli arabi autodefiniti “palestinesi” diffondono nel mondo, manipolando la storia a loro piacimento con grande soffisfazione dei loro simpatizzanti neo nazisti.

Un caro saluto

 Deborah Fait


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