Riportiamo da SETTE del CORRIERE della SERA di oggi, 20/12/2013, a pag. 20, l'articolo di Danilo Taino dal titolo "La Germania che predica bene e razzola male".
La locandina del film Monuments Men
Certe volte i tedeschi sono strani nell'interpretare le famose regole alle quali sono noti per essere ligi. Il caso che sta montando a livello internazionale riguarda le opere d'arte estorte dai nazisti alle loro vittime, in buona parte ebree, e rimaste fino a oggi In Germania. È il caso dei 400 pezzi di immenso valore scoperti e confiscati a Monaco a Cornelius Gurlitt, figlio di un mercante d'arte, Hildebrand, molto attivo durante il Terzo Reich: le autorità hanno tenuto nascosto il ritrovamento per due anni. Ma questo è solo il caso sensazionale: la tendenza a confondere le procedure è di lunga data.
Il silenzio ufficiale, anche del governo di Berlino, su questa situazione è il segno di un forte imbarazzo. Ora, però, Stati Uniti e Israele stanno mettendo pressione sulla Germania affinché rispetti gli impegni che si è presa in fatto di restituzioni. L'interesse di Israele è ovvio. Quello di Washington anche, non solo perché negli Stati Uniti vivono molti degli eredi interessati: anche perché sul finire della Seconda guerra mondiale gli americani istituirono un'unità militare — che arrivò a contare 350 uomini, chiamati i Monuments Men — incaricata di recuperare i tesori d'arte trafugati ed estorti, circa cinque milioni di opere d'arte. I soldati ne rintracciarono numerose: particolarmente importante fu la scoperta fatta nella miniera di sale dl Altaussee, in Austria: 6.600 dipinti, un migliaio di illustrazioni, quasi duecento statue, centinaia di disegni, acquerelli, libri, tappeti. Sui Monuments Men uscirà a febbraio un film di George Clooney, con Clooney stesso, Matt Damon, Cate Blanchett: focalizzerà non poco l'attenzione su questo pezzo di storia e metterà altra pressione su Berlino.
DIRITTI di PROPRIETA'
La Germania ha firmato i Washington Principles che regolano le modalità di restituzione delle opere finite in mani naziste. Non li ha però mai convertiti in legge. Nel 2003 ha istituito la cosiddetta Limbach Kommission per verificare i diritti di proprietà e gestire le restituzioni ma da allora quest'ultima ha condotto solo sette casi. Ora, il ritrovamento di Monaco — tra l'altro a Hildebrand Gurlitt i Monuments Men sequestrarono 150 opere che però gli furono restituite nel 195o — mette la questione su un nuovo piano. La signora Merkel e Berlino non possono più tergiversare: è una questione di moralità.
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