Riprendiamo da SOLE24ORE di oggi, 19/12/2013, a pag.18, con il titolo " Tel Aviv, il «ritorno a casa» spinge il boom dei prezzi", l'articolo di Evelina Marchesini.
Tel Aviv, esempio di architettura Bauhaus
Tel Aviv, il «ritorno a casa» spinge il boom dei prezzi .Sulla Promenade fronte mare si compra a 25mila euro al metro Il caro-abitazione sta diventando un problema per gli israeliani. Ebrei di tutto il mondo vogliono comprare un pezzo di patria e dal 2009 i valori sono saliti del 40%
TEL AVIV • Il cuore di Tel Aviv batte forte i rintocchi del "ritorno a casa" e le risposte che arrivano da tutto il mondo rimbalzano da un progetto immobiliare all'altro facendo impennare i prezzi delle case. Soprattutto nel corn-parto lusso. Che sia boom lo si vede anche solo camminando perla città, sul lungomare che ti fa pensare di essere a Rio de Janeiro, o intorno all'antica Jaffa dai vicoli pittoreschi e le gallerie d'arte, nelle vie dei ristoranti e dello shopping intorno al Carmel market o al Rothschild Boulevard: mentre gran parte dell'Europa è "ferma", qui le gru dei cantieri fanno da sfondo alla città. E le interviste con i 'big" del real estate israeliano confermano l'idea: gli appartamenti si vendono completamente "sulla carta", in molti casi in un mese vengono esaurite tutte le unità disponibili e, solo poi, iniziano gli scavi delle fondamenta. Ma durerà? C'è da dire che, se si viene in Terra Santa con l'immagine di un Paese rischioso, l'idea della corsa alla casa del mercato israeliano riporta alla realtà. E sorprendono i prezzi: nella Promenade affacciata sul susseguirsi di spiagge orlate da un bel mar Mediterraneo e accompagnate da un lungomare ordinato - dove il venerdì e il sabato è una folla di chi corre, cammina, va in bici, si allena sulla sabbia - i prezzi dei pochi nuovi sviluppi fronte-mare arrivano a superare i 25mila euro al metro. Sempre sulla carta. «I prezzi stanno salendo ovunque in Israele», spiega Ran Ben Avraham, vice president di Zemach Hammerman (www.zhg. co.il), una delle società edilizie ed immobiliari più grandi di Israele e con progetti in tutto il Paese: con 23o dipendenti, ha in corso 22 progetti per circa 500 milioni di euro da sviluppare entro i prossimi cinque anni. Tra cui la nuova icona del lusso israeliano, "White city" (si veda l'altro articolo in questa pagina), nel quartierate storico di Tel Aviv, Neve Tzedek, con la partnership stilistica di Giorgio Armani. «Il mercato immobiliare è decisamente suddiviso per segmenti e nicchie. Il top luxury è nei nuovi sviluppi di nome della città, con l'ultima novità delle riqualificazioni a Jaffa, in particolare la parte con vista mare, il vecchio porto, gli edifici in pietra antica», spiega Dan Gingis, vice president di Eldar Group (www.eldargroup.com), specializzato nel marketing immobiliare, con un portafoglio attuale di 7o progetti di sviluppo. E i prezzi? «Dalla crisi del 2008 - spiega Tzahy Levi, vice president di Gindi (www.gindih.co.il), altro gigante del real estate israeliano, con un portafoglio di sviluppi di oltre un miliardo di euro - i prezzi del lusso sono quasi raddoppiati». Mentre in media il mercato delle residenze è cresciuto del 40% dal 2009 a oggi. A spingere, l'alta domanda dall'estero unita alla scarsa offerta, con acquirenti francesi e russi che continuano a mantenere alta la pressione. Ecco qualche idea di costo. Senza vista al mare, secondo Gingis, si parte dai 6.20o euro al metro quadrato a Jaffa, per arrivare ai Iomila euro al metro a Tel Aviv. Muovendosi in "prima fila", cioè con vista diretta al mare, i nuovi sviluppi si aggirano sui 2omila euro al metro, con punte a 25mila euro. «Le "W Tel Aviv residences" che commercializziamo a Jaffa - prosegue Gingis - sono un emblema del mercato e i prezzi partono dai 16.500 euro al metro». Ci sono due tipi di acquirenti stranieri, al 90% ebrei: chi compra per le vacanze e cerca dunque appartamenti piccoli e chi sta hive-ce programmando di venire a vivere in Israele ("Aliyah", l'immigrazione verso la terra di Israele, termine che letteralmente significa "andare verso l'alto"). Nel secondo caso, difficilmente la variabile prezzo è importante e, tantomeno, lo sono le tasse. Il Fmi ha però appena divulgato una nota su Israele in cui avverte del pericolo di uno sboom dei prezzi delle case, saliti eccessivamente negli ultimi anni E il ministro delle Finanze, Yair Lapid, ha incontra-to lunedì i principali rappresentanti del settore per trovare una soluzione che consenta una diminuzione dei prezzi . Ma gli operatori non credono in uno sboom, perlomeno non nella tipologia di case di appeal per gli stranieri. «Si tratta di un fenomeno irripetibile in qualsiasi altro punto del globo - spiega Avraham -. Da tutto il mondo, gli ebrei vogliono una casa al sicuro in Israele, un pezzo della nostra terra. Comprare qui, per un ebreo, non è un investimento, è un bisogno. Il che vale anche per gli stessi cittadini israeliani, per i quali l'acquisto è un'esigenza primaria». Domanda elevata, scarsa offerta e un sistema bancario solido scongiurano dunque, secondo gli operatori, il rischio dello scoppio della bolla.
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