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Il Giornale Rassegna Stampa
12.12.2013 Sorridere e riflettere, il senso della storiella ebraica
Fiamma Nirenstein recensisce il libro di Angelo Pezzana

Testata: Il Giornale
Data: 12 dicembre 2013
Pagina: 27
Autore: FIamma Nirenstein
Titolo: «Un condensato di gag e battute nate dalla storia del popolo ebraico»

Sul GIORNALE di oggi, 12/12/2013, a pag.27, con il titolo "Un condensato di gag e battute nate dalla storia del popolo ebraico!, Fiamma Nirenstein recensisce il libro delle storielle ebraiche di Angelo Pezzana, pubblicato dall'editore Bollati Boringhieri, con il titolo " Mosè ci ha portati nell'unico posto dove non  c'è petrolio".

Fiamma Nirenstein         Angelo Pezzana      la copertina

" Avrei qualcosa da dire sul conto di Mosè "dice Golda Meir a un congresso ebraico «ci ha fatto vagare quarant'anni nel deserto...e alla fine ci ha portato nell'unico posto del Medio Oriente in cui non ci sia del petrolio».
E' una delle barzellette ed anche il frontespizio del libro delle storielle ebraiche raccolte da Angelo Pezzana (pagg. 130, euro 8,50) edito da Bollati Boringhieri: da Israele all'antisemitismo più feroce, alla religione, alla famiglia, alla mamma, alla morte nulla è sacro per l'umorismo ebraico. E Pezzana ne raccoglie il succo da intimo dell'argomento,nel suo ennesimo atto d'amore per l'ebraismo.
Il libro si legge in un momento, ma ne resta un senso del tempo lungo e misterioso, perché qui il riso sa scaturire daila sofferenza è conscio della sua irrinunciabile necessità.  Le barzellette ebraiche raccolte da Pezzana fanno sorridere e pensare, a differenza della maggior parte della barzellette.
E proprio questo che ne fa un unicum neila comicità.
Queste battute sono un gesto di sfida alla sorte e di dolcezza insieme, di gentile avvicinamento a di chi non conosce gli ebrei e di affermazione orgogliosa di sé nonostante tutto. Tu mi volevi far piangere, dicono e io invece rido:di me stesso, ma anche di te. Che cosa la dice meglio sulla tragedia comune degli ebrei sovietici e dei loro concittadini che pure li tormentavano durante il comunismo, della storiella del pilota di un volo Aereofiot degli anni 70. Chiede mentre vola da Mosca a Volgograd: «Ci sono ebrei a bordo?».Quando un tipo, timidissimo, si alza e dice «Ci sarei io» lui contento esclama: «Meno male! Verso quale paese occidentale ci dirotti?». La tradizione dell'umorismo ebraico è addirittura talumdica,ma le facce che ci vengono in mente sono quelle di Charlie Chaplin, di Peter Sellers, di Mel Brooks, Woody Allen e Sacha Baron Choen: tutti si sono abbeverati allo spirito che Pezzana ha raccolto nel suo agile libro.

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