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Ugo Volli
Cartoline
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L'ira del puffo 10/12/2013

L'ira del puffo
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli


Saeb Erekat con Abu Mazen

Cari amici,

i giornali italiani non ve l'hanno raccontato, ma c'è tensione in questo momento fra l'America e l'Autorità Palestinese. Anzi l'Anp è molto arrabbiata con gli Usa. Tensione fra l'elefante e la pulce, anzi la mosca arrabbiata col bue? Sembra strano, lo ammetto, ma è così, può accadere se la mosca si illude di comandare il bue, anzi se il bue si è fatto effettivamente convincere dalla mosca su quale sia la strada giusta e poi lui va in un'altra direzione, sia pure di un passo o due.

Fuori dalle metafore animali, il punto è questo. Kerry, al suo ennesimo viaggio in Israele, ha pensato di dover calmare l'opinione pubblica israeliana, irata per il tradimento sull'Iran, preoccupata per la posizione americana nei negoziati con l'Anp ed anche sdegnata per essere obbligata a liberare degli assassini (100 in quattro rate) per il privilegio di parlare (per interposta persona) col capo di questi assassini, cioè il dittatore (non chiamatelo presidente, è scaduto dal 2009) dell'Anp, Mahmoud Abbas. Questo prezzo era stato imposto dall'Amministrazione Obama come "gesto di buona volontà". Che buona volontà c'è nel lasciare liberi degli assassini di vecchi e bambini, tagliagole e terroristi? Anzi di farli celebrare come eroi e ricompensare con denaro sonante dalla stessa Autorità palestinese? Assassini che rivendicano i loro crimini, non sono affatto pentiti di aver messo delle bombe negli autobus o aver ammazzato a colpi d'ascia vecchi che leggevano su una panchina: http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/174850#.UqbM_PTuKSp.

 E' chiaro che questo rilascio offendeva tutti i parenti delle vittime del terrorismo, che sono tanti in Israele e in generale l'opinione pubblica. Allora che ha pensato la fertile mente diplomatica di quel tipo così visibilmente astuto che è il segretario di stato americano? Rinviamo la prossima rata di scarcerazione degli assassini in maniera tale che gli Israeliani si calmino un po' (http://www.jerusalemonline.com/news/middle-east/israeli-palestinian-relations/kerry-to-the-palestinians-releasing-more-palestinian-terrorists-will-be-delayed-2580? ). O forse come compensazione preventiva delle proposte sbilanciate verso l'Anp sulla sicurezza di Israele che si accingeva a fare. Un po' infantile, ma l'uomo è fatto così, tratta gli altri come i bambini che strillano per la caramella.


John Kerry

Badate, rinviamo, ha detto Kerry. Non annulliamo, terminiamo e neppure sospendiamo in attesa di un risultato. No, rinviamo: quindici giorni, un mese, fino a che si saranno calmati un po'. Ed è a questo punto che l'Anp si è offesa moltissimo con il suo protettore americano e ha minacciato di far saltare le trattative: http://www.i24news.tv/en/news/israel/diplomacy-defense/131209-palestininas-warn-of-total-failure-of-talks . Magari vedrete che il non-negoziatore capo dell'Anp in queste trattative si dimetterà come ha già fatto una mezza dozzina di volte (http://www.gatestoneinstitute.org/4063/plo-resignations-peace-process ) nella speranza ben fondata di ottenere altre compensazioni degli americani. Diciamoci la verità, da come l'ha messa Kerry questa sembra una terapia di gruppo per bambini viziati, non un discorso serio. Si tratta innanzitutto di rabbonire i palestinesi, poi di soddisfarli tagliando le unghie a Israele. Quel che accadrà in seguito, be' non sarà simpatico, ma con un po' di rinvii saranno cavoli dei successori di Kerry e di Obama, i quali sembrano decisamente portati alla psicologia dell' "apres moi, le deluge"...

Comunque il puffo maligno che fa il dittatore dell'Anp ha mostrato la faccia arrabbiata. Perché? Da un lato il fatto è che i palestinesi non si fidano affatto degli americani, anzi li detestano e non saranno mai grati loro (http://www.gatestoneinstitute.org/4046/palestinians-americans-trust ). E' quel che sta succedendo dappertutto in Medio Oriente e probabilmente in tutto il mondo. Quando qualcuno abbandona gli amici e cerca di allearsi coi nemici, come Obama ha fatto, gli amici si sentono traditi e non si fidano più, ma i nemici continuano a odiare...

Dall'altro i palestinisti considerano questo balletto dei rilasci una posizione indecorosa per Israele e ne sono contenti (http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=1002&doc_id=10036 ). Dicono apertamente che stanno alle trattative solo per ottenere il rilascio dei loro assassini e che le abbandoneranno il giorno dopo. Non credono affatto alla pace, come mostrano i sondaggi. E se la liberazione degli assassini è il loro prezzo per scambiare quattro chiacchiere senza scopo con Tzipi Livni e lo stesso Kerry - il che evidentemente dev'essere un'attività molto spiacevole, dato che vogliono essere pagati per questo... be' se gli togli il loro stipendio, hanno ragione a fare sciopero. E' la conseguenza della logica "la pace in cambio di..." (terra, prigionieri liberati, quel che sia). La pace funziona solo se viene in cambio della pace. Ma questo a Kerry non interessa. E così il bue ora subisce le sfuriate della mosca e chissà che cosa inventerà per compiacerla.

Ugo Volli


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