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La Stampa Rassegna Stampa
07.12.2013 Abu Omar finalmente condannato. Ma prima fu assolto e ora è libero in Egitto
Cronaca di Fabio Poletti

Testata: La Stampa
Data: 07 dicembre 2013
Pagina: 18
Autore: Fabio Poletti
Titolo: «Voleva stragi in Italia, sei anni a Abu Omar»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/12/2013, a pag.18, con il titolo "Voleva stragi in Italia, sei anni a Abu Omar " la cronaca di Fabio Poletti sull'atto finale del "caso Amu Omar". L'ennesima prova della mala giustizia italiana, che non solo condannò Cia e servizi segreti italiani per il suo rapimento, ma mandò assolto lo stesso Abu Omar. Mentre ora viene condannato a sei anni per associazione a delinquere. Intanto è libero in Egitto.

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=47943
questo link porta a uno dei tanti articoli apparsi su IC,  ne consigliamo la lettura e - per avere un quadro completo della vicenda - scrivere il nome abu omar nella finestra 'cerca nel sito' in home page. Una stoia istruttiva su come funziona una certa giustizia in Italia.
Ecco l'articolo:

Abu Omar

Contro di lui si era mobilitata la Cia insieme ai servizi segreti italiani in un’operazione militare sul territorio italiano senza precedenti. Undici anni dopo il sequestro dell’ex imam della moschea di viale Jenner a Milano, i giudici cercano di chiudere il caso di Abu Omar. E lo condannano in un processo in contumacia a sei anni di carcere per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale. Secondo l’accusa che aveva chiesto una condanna a otto mesi di carcere in più, Abu Omar avrebbe fatto parte della cellula di Ansar el Islam che tra il 2000 e il 2003 insieme ad altri tredici stranieri avrebbe dovuto compiere attentati in Italia. Gli attentati non ci sono mai stati ma l’impianto accusatorio è rimasto in piedi. Da Alessandria d’Egitto dove si trova libero dopo aver scontato un anno in carcere nelle prigioni egiziane e aver subito torture, l’ex imam dice che questa condanna se l’aspettava: «Questa condanna serve solo a giustificare la grazia concessa all’ex agente della Cia Joseph Romano III. Io non ho mai fatto parte di un’associazione terroristica. Ho solo cercato di professare la mia religione. Perchè vengo condannato solo oggi che sono da anni all’estero?». Abu Omar si chiede anche perchè nessuno sia invece intervenuto per fargli avere il risarcimento di un milione e 500 mila euro a lui e alla moglie dopo il blitz degli agenti Cia. Tutti condannati anche loro in contumacia in Italia nel 2010, a pene detentive mai eseguite tra i sette e i nove anni di carcere. Il processo contro i vertici del Sismi è ancora aperto. Sulla vicenda è intervenuto il segreto di Stato. Il presidente Giorgio Napolitano nell’aprile di quest’anno - ultimo atto prima di lasciare l’incarico per il termine del suo primo mandato, quando ancora non si sapeva che sarebbe stato richiamato al Colle del Quirinale - aveva concesso la grazia all’agente Joseph Romano III, uno dei vertici dell’intelligence americana in Italia. Pochi mesi prima l’amministrazione di Barak Obama aveva fatto il resto. Negando l’estradizione in Italia di Robert Seldon Lady, il capocentro Cia a Milano, arrestato a dicembre in Nicaragua ufficialmente in seguito da un mandato di cattura internazionale per la condanna a sei anni di carcere per il blitz con cui avevano sequestrato a Milano Abu Omar il 17 febbraio 2003. A nulla era servito in quel caso l’intervento dell’allora ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Se la condanna contro Abu Omar era in qualche modo scontata - «Ce lo aspettavamo. Lui rimane ad Alessandria d’Egitto anche se mille occhi lo seguono e non lo lasciano solo un attimo», giura il suo avvocato e c’è da credergli - i sei anni di carcere che gli hanno inflitto riaprono il caso del blitz degli agenti Cia e del Sismi.Quasi a giocare di contrappasso Maurizio Gasparri di Forza Italia si chiede se non sia il caso «di chiedere scusa con i vertici dei servizi segreti italiani condannati per aver fatto il loro dovere».

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