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La Repubblica Rassegna Stampa
03.12.2013 Roma: Bibi Netanyahu incontra Gianni Letta e il Papa
cronaca di Vincenzo Nigro

Testata: La Repubblica
Data: 03 dicembre 2013
Pagina: 16
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «Letta: 'La sicurezza di Israele non è negoziabile'»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 03/12/2013, a pag 16, l'articolo di Vincenzo Nigro dal titolo " Letta: 'La sicurezza di Israele non è negoziabile' ".

a destra, Bibi Netanyahu con Gianni Letta e con Francesco I

Come si legge nell'articolo, Bibi Netanyahu ha regalato al Papa il libro scritto da suo padre sull'Inquisizione. Un testo fondamentale per conoscere l'Inquisizione Spagnola, che, però, non è mai stato tradotto in italiano. Che sia per colpa del cognome dell'autore ?
Abbiamo scelto il pezzo di REPUBBLICA perchè ha evidenziato nel titolo la centralità dell'incontro, adilà delle formali cortesie.


Ecco il pezzo:

ROMA — Il segnale più forte Enrico Letta lo trasmette a Benjamin Netanyahu e ai suoi 8 ministri con una frase semplice e chiara: «La sicurezza di Israele non è negoziabile ». Non è una frase pronunciata a caso, è un riferimento che il governo delle ex larghe intese conferma dopo gli anni dei governi Berlusconi. Tutto il resto si può discutere: e Italia e Israele discutono molto liberamente. Per esempio su quale debba essere l’approccio nei confronti della nuova dirigenza al governo in Iran, quale risposta dare all’accordo sul nucleare che due settimane fa è stato firmato a Ginevra dall’Iran e dal “5+1”. Fidarsi degli iraniani? Le risposte sono diverse. Letta è stato il primo in Europa a decidere che il vice-ministro degli Esteri Lapo Pistelli volasse a Teheran tre giorni dopo l’insediamento del nuovo presidente Rouhani. «Guardiamo con cautela ma anche con fiducia al processo che ha preso piede a Ginevra», dice il presidente del Consiglio. Ma allo stesso tempo Roma conferma tutti i segnali di amicizia con Israele, firma con Gerusalemme 12 accordi di cooperazione in ogni settore, conferma nel quarto vertice fra i due governi un livello di cooperazione che non ha uguali in Medio Oriente (soprattutto dopo la crisi egiziana). I dossier bilaterali sono solidi:dalla cultura, alla sicurezza, all’energia, con la possibilità che l’Italia diventi il punto di ingresso in Europa per il gas che Israele nei prossimi anni estrarrà dal gigantesco bacino sottomarino “del Levante”. Ma anche sulla politica i due paesi dialogano bene, anche quando non sono per nulla d’accordo come sulla questione iraniana. Netanyahu ha ripetuto ieri a Villa Madama quello che ripete ormai ogni giorno: «Dell’Iran non ci si può fidare, non abboccate ai loro sorrisi, è uno sbaglio sospendere le sanzioni per un accordo sul nucleare che non è definitivo ». Letta e il ministro degli Esteri Emma Bonino rispondono con cautela, ma hanno invece fiducia che questa volta gli iraniani proseguiranno su un percorso di pacificazione con l’Occidente e soprattutto con gli Usa. I due capi di governo invece sono perfettamente d’accordo nel non sapere cosa fare di concreto per risolvere la crisi siriana. Fra Assad e una ribellione possibile ostaggio di Al Qaeda non sanno chi scegliere. Per cui citano l’unico elemento positivo delle ultime settimane, il congelamento dell’arsenalechimico di Assad. In mattinata Netanyahu è stato anche ricevuto in Vaticano da papa Bergoglio. Gli ha regalato un libro sull’Inquisizione: sembrava una gaffe, ma invece si è capito che il libro era stato scritto dal padre del premier israeliano, che era uno storico. Papa Francesco ha scelto col premier di Israele di tenere aperti i canali della comunicazione e della cordialità; il comunicato finale del Vaticano parla genericamente delle discussioni avute sulla «ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi, auspicando che si possa giungere quanto prima a una soluzione giusta e duratura, nel rispetto dei diritti di ambedue le parti». Nessun accenno polemico, neppure un segnale sulle differenze che ci sono e sono tante. Soprattutto perché papa Francesco sembra intenzionato a compiere quel pellegrinaggio in Terra Santa (Netanyau ha rilanciato l’invito a Gerusalemme) e Israele che secondo le anticipazioni degli ultimi giorni potrebbe tenersi a maggio.

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