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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
01.12.2013 Franz Rosenzweig studioso interattivo
commento di Daria Gorodisky

Testata: Corriere della Sera
Data: 01 dicembre 2013
Pagina: 13
Autore: Daria Gorodisky
Titolo: «Rosenzweig studioso interattivo»

Riportiamo dalla LETTURA del CORRIERE della SERA di oggi, 01/12/2013, a pag. 13, l'articolo di Daria Gorodisky dal titolo "Rosenzweig studioso interattivo".


Franz Rosenzweig, La Bibbia ebraica (ed. Quodlibet)

II valore supremo della parola è il fondamento sul quale Franz Rosenzweig costruì la sua vita e la sua opera di filosofo e teologo. Ma anche di maestro, visto che negli anni Venti del secolo scorso inventò il metodo di insegnamento che oggi chiamiamo «interattivo». Nato in Germania nel 1886 da una famiglia israelitica assimilata, e dopo una tentazione tutta intellettuale di convertirsi al cristianesimo, Rosenzweig tornò alle sue radici e tradizioni modulate su un ebraismo liberale: da osservante, ma non da ortodosso. Oltre che uno dei pilastri del pensiero giudaico del Novecento (Emmanuel Lévinas ha dichiarato un debito intellettuale nei suoi confronti), il sostenitore della «porta della parola, che non può chiudersi completamente» è ritenuto uno dei modelli teorici del dialogo tra ebrei e cristiani. Anche se lavorò sempre per riportare la Bibbia ebraica al suo ruolo di «libro più importante», sottraendola a quell'idea di «Vecchio» Testamento che il cristianesimo considera superato dal «Nuovo». Lo dimostrano gli scritti raccolti in La Bibbia ebraica (Quodlibet), che comprende anche i testi della sua collaborazione con Martin Buber a una nuova traduzione di Torah, Profeti e Agiografi in un tedesco fedele all'interpretazione giudaica. Un libro appena uscito e davvero speciale, visto che, oltre al Rosenzweig filosofo, ci regala l'immagine del Rosenzweig uomo. E si tratta di materiale prezioso. Perché, se la sua produzione filosofica è disponibile in italiano presso Giuntina o da Vita e Pensiero (con il suo capolavoro Stella della redenzione), purtroppo non risultano tradotte le oltre mille splendide lettere che scambiò con l'adorata amante e amica Margrit Rosenstock, la sua Grilli. Qui, invece, possiamo per esempio conoscere l'entusiasmo quasi infantile con il quale, già gravemente provato e immobilizzato dalla malattia che lo farsa morire a 43 anni, recensisce il primo volume del grandioso progetto di un'Encyclopaedia Judaica «in buon tedesco leggibile, e stampato pure in corpo grande e ben visibile»: «Abbiamo davanti a noi un volume sfarzoso, di quasi quaranta quinterni in lino rosso e pelle marrone, taglio in oro, con un nobile frontespizio...». Era il 1928; sei anni e dieci volumi dopo, il nazismo portò morte anche su questa preziosa opera.

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