" Chi è Fiorello Provera ? "
da Israele, Deborah Fait
Fiorello Provera, Deborah Fait
Chi conosce Fiorello Provera? Io non sapevo chi fosse fino a ieri ma sono rimasta piacevolmente sorpresa dal suo coraggio politicamente molto scorretto e così raro in un politico europeo.
Dunque, Fiorello Provera è il vice del Ministero degli Affari Esteri europeo, è un leghista ( vabbe’ nessuno è perfetto) ed è venuto in Israele.
Voi chiederete: “dove è la novità? Non è il primo né sarà l’ultimo”.
Verissimo ma Fiorello Provera è venuto a capo di una delegazione di viticoltori italiani ed è andato, udite, udite, in Samaria, in Golan e Galilea a visitare le cantine vinicole di quelle parti di Israele che l’Europa, arbitrariamente, non riconosce come parte integrante del Paese bensì come “territorio occupato”.
Non è la prima volta che Provera viene in Israele per organizzare rapporti d’affari tra Italia e Israele, badate bene: tutto Israele, compresi i “territori proibiti” dal Parlamento europeo, incontrando Benjamin Netanyahu, membri della Knesset e i rappresentanti dei distretti di Giudea, Samaria.
Al di là di questo atto di coraggio politico il signor Provera ha rilasciato importanti dichiarazioni:
“La presenza di membri dell’Unione europea a Ramallah per le celebrazioni in onore dei terroristi liberati da Israele è stata una vera disgrazia....quelli ( i prigionieri liberati) non erano combattenti per la libertà, non erano eroi bensì assassini. Avevano ammazzato cittadini normali, ognuno di quei 26 liberati era un vero e proprio assassino di gente innocente. Che siano stati rilasciati come atto di buona volontà da parte di Israele, non ne fa degli eroi, restano dei criminali e la presenza di deputati dell’UE all’evento rischia di trasformare il processo di pace nell’occasione di glorificare degli assassini.”
Bravo Provera non solo per aver detto chiaro e tondo che i terroristi liberati fossero assassini ( chiaro e lampante per noi, non altrettanto per altri) e non eroi da glorificare ma anche per aver condannato senza mezzi termini la presenza di suoi “colleghi” del Parlamento europeo ai festeggiamenti per l’arrivo dei 26 pluriassassini di cittadini israeliani a Ramallah.
All’inizio dell’anno il Parlamento europeo fece passare una risoluzione di sostegno ai prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, una delle tante risoluzioni che solo un’entità politica nemica di Israele può pensare, proporre e votare .
Si sa che dei 766 membri dell’UE quelli da considerarsi amici di Israele si possono contare sulle dita di una mano e ce lo conferma Provera: ” Io sono uno dei pochi amici di Israele del Parlamento europeo ma questa assurda situazione deve finire ”; io non ci credo, anzi pare destinata ad aumentare grazie alla implacabile e vergognosa politica estera di Lady Ashton.
Sugli accordi dei P5+1 Provera ha concluso “Credo che Israele abbia il diritto di essere preoccupato, nessuna sanzione dovrebbe essere tolta finché l’Iran minaccia la stessa esistenza di Israele”.
Ehhh finalmente! Ma chi ha mai avuto il coraggio di dire una cosa del genere! Non sarebbe stato logico che USA e UE pretendessero dall’Iran ANCHE la cessazione immediata delle minacce di distruzione di Israele? Non sarebbe stato giusto che chiedessero senza mezzi termini di moderare il linguaggio e di “consigliare” il Presidente Khamenei di piantarla di definire Israele “bastardo, cane rabbioso, cancro dell’umanità?” e di urlare alla popolazione “Morte all’America – Morte a Israele”.
Hassan Rohani, Barack Obama
Come si fa a firmare un accordo con gente simile? Si fa, si fa, del resto l’Europa non è nuova a simili porcherie, prima con Hitler, poi con i nazisti mediorientali consegnandosi a Arafat che la insanguinò ricevendo in cambio il Premio Nobel.
Oggi il pericolo europeo si sposa col pericolo Obama per colpire Israele e per capire meglio eccovi alcuni passi, veloci, veloci, della insana politica estera del Presidente USA :
“Sono venuto per cercare un nuovo inizio nelle relazioni tra gli USA e i Musulmani nel mondo; L’America e l’Islam non sono in competizione. Al contrario condividono principi comuni, principi di giustizia e progresso; tolleranza e dignità di tutti gli esseri umani!”
Ancora , sempre da quel folle discorso: “Io so che i musulmani sono sempre stati parte della Storia americana...Dalla nostra fondazione i musulmani americani hanno arricchito gli Stati Uniti ...Loro hanno costruito con noi i nostri grattacieli” !!!!!!!(Barak Hussein Obama, Cairo 2009)
Costruito i grattacieli americani? Costruito grattacieli? Dire una frase simile pochi anni dopo l’11 settembre significa essere totalmente privi di raziocinio e di coscienza e mi chiedo come sia possibile che, dopo un discorso del genere e l’aver paragonato i valori della democrazia americana alla barbarie di buona parte dell’Islam e aver offeso le vittime dell’11/9 , tutti gli americani e il mondo libero, Barak Hussein Obama sia stato rieletto. Si sa che l’animo umano ha spesso seri problemi ma Obama alla Casa Bianca è un pericolo per tutti, non solo per Israele.
Vi assicuro che che quando ho visto Catherine Ashton abbracciare il delegato iraniano e, soprattutto, quando lei e Obama si sono stretti la mano, felici, soddisfatti e ridenti, ho provato un forte sentimento di disagio, pareva si dicessero, ammiccando, “finalmente abbiamo fregato Israele”.
A pochi giorni di distanza dall’infame accordo con l’Iran ecco un altra “bella” notizia: le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2014 “L’anno della Palestina” e hanno fatto passare altre 6 risoluzioni contro Israele, tra esse una che chiede a Israele di “restituire” il Golan alla Siria, un’altra che Israele deve cessare di imporre la propria giurisdizione su Gerusalemme, infine la risoluzione 68/L.12 che dichiara ufficialmente il 2014 “Anno internazionale di solidarietà col Popolo palestinese”.
Cosa volete , amici, tra Obama, l’Europa e l’ONU così spietatamente anti israeliani e disgustosamente antisemiti, con l’Iran che continuerà imperterrito a preparare le sue bombe al grido di ”A morte Israele” mi viene spontaneo parafrasare il titolo di un vecchio libro del maestro napoletano Marcello D’Orta: “IO (Israele), SPERIAMO CHE ME LA CAVO”.