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Il Foglio Rassegna Stampa
27.11.2013 Afghanistan: lapidare gli adulteri secondo la legge islamica
Scontro di civiltà? Noooooo

Testata: Il Foglio
Data: 27 novembre 2013
Pagina: 3
Autore: Editoriale del Foglio
Titolo: «Adulteri lapidati nel nuovo Afghanistan»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 27/11/2013, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Adulteri lapidati nel nuovo Afghanistan".


Lapidazione                                                 Hamid Karzai

La commissione incaricata di studiare la riforma del codice penale afghano ha appena consegnato al ministero della Giustizia una proposta per reintrodurre la lapidazione fino alla morte in un luogo pubblico, come prevede la legge islamica, nei casi di adulterio in cui uno o entrambi i “colpevoli” siano sposati e in cui esistano “testimoni oculari”. La ong americana Human Rights Watch ieri si è rivolta al governo di Kabul e ai paesi che lo finanziano perché sia impedita la riproposizione di quella pena talebana. Per la cronaca, se i due colti in flagrante “reato morale” non sono sposati (sono adulterini anche i rapporti fuori dal matrimonio), la proposta prevede cento frustate. Scrive la Reuters che l’insigne giurista Rohullah Qarizada, membro della Commissione sulla legge islamica e presidente dell’Associazione indipendente afghana dei legali, nel dare notizia della proposta ha urbanamente specificato che sia gli Stati Uniti sia le Nazioni Unite sono stati informati del progetto, e – da moderato quale viene considerato – ha anche aggiunto che la punizione estrema “non sarà pratica comune”, perché il giudice valuterà seriamente le testimonianze. Rassicurante, non c’è che dire. Soprattutto se si pensa che solo una settimana fa, nella provincia di Baghlan, a nord di Kabul, due amanti sono sì sfuggiti alla lapidazione, ma solo per essere giustiziati a colpi d’arma da fuoco, di fronte all’intero villaggio e con la benedizione del padre di lei. Un segnale eloquente, nell’Afghanistan a dodici anni dalla caduta dei talebani, che si accinge ad autogovernarsi dopo la morte di migliaia di soldati occidentali, con un presidente Karzai sotto ricatto.

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