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Deborah Fait
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Deborah Fait scrive al Piccolo di Trieste 21/11/2013

Il 09/11/2013 il PICCOLO ha pubblicato, con grande rilievo, una lettera carica di pregiudizi anti israeliani firmata dal coordinatore del movimento BDS di Trieste.
Gli risponde Deborah Fait con la lettera che segue. Staremo a vedere se il PICCOLO la pubblicherà con uguale rilievo.

Per scrivere al Piccolo, cliccare sull'e-mail sottostante
ufficio.centrale@ilpiccolo.it

Ecco la lettera di Deborah Fait:


Deborah Fait

Gentile Redazione de “Il Piccolo”,

desidero rispondere, se mi è concesso il diritto di replica, alla demonizzazione che fa di Israele il signor Guido Catalan  (Il Piccolo 9 novembre) del coordinamento del BDS (Boicotta-disinvesti- sanziona), organizzazione fortemente anti israeliana che ricorda tragedie non tanto lontane vissute dagli ebrei europei.  
“Non comprare nei negozi degli ebrei” scrivevano le SS sulle vetrine!
“Non comprate prodotti israeliani” urla oggi il BDS.
Alcune precisazioni:
-Il Parco Industriale di Mishor Adumim, sede di Sodastream che il signor Catalan contesta, si trova in Giudea che non e’ territorio occupato ma, ingiustamente, conteso.
La Giudea e’ il cuore di Israele e del Popolo ebraico.
-Secondo la Convenzione di Ginevra si definiscono “territori occupati” quei territori strappati ad uno Stato sovrano tramite occupazione militare. Giudea e Samaria non appartenevano a nessuna nazione araba, a nessuno Stato sovrano : fino al 1948 facevano parte del Mandato Britannico e furono terre  destinate  agli ebrei nel lontano 1920, alla Conferenza Internazionale   di Sanremo.
Nel 1948, nel tentativo degli Stati arabi di distruggere Israele , la Giordania si impadronì di Giudea, Samaria e Gerusalemme “ripulendole” completamente dagli ebrei che vi abitavano.
Nel 1967, dopo un’ altra guerra per la distruzione di Israele, Giudea, Samaria e Gerusalemme ritornarono a far parte di Israele che vinse e  liberò quei territori e la propria Capitale.
A Oslo, in seguito ai colloqui di pace,  il territorio di cui si parla  fu diviso in tre zone: Zona A a controllo dell’ANP. Zona B a controllo civile palestinese e controllo israeliano per la sicurezza. Zona C  a pieno controllo israeliano .
Mishor Adumim sede di Sodastream si trova in Zona C, con pieno diritto di produrre quindi, di lavorare e di esportare nonostante le arbitrarie decisioni di molte organizzazioni antisioniste e di politici appartenenti a certe ideologie di estrema sinistra.
Sodastream dà lavoro a 160 arabo palestinesi, lo stipendio che ricevono e’ pari a quello dei lavoratori israeliani, a seconda delle mansioni, naturalmente. Il lavoro nero e’ vietato dalla legge.
Israele e’ leader  per lo smaltimento delle scorie e delle immondizie, le discariche vengono regolarmente bonificate e trasformate in parchi e giardini con piste ciclabili e parchi giochi. Lo stesso avverrà con la discarica di Abu Dis, meglio se ci sarà, ma ne  dubito,  la collaborazione dell’ANP.
Se i palestinesi lamentano contaminazioni ambientali farebbero bene a costruire qualche fognatura in più e mettere qualche filtro in più e a smaltire le proprie immondizie,  i soldi li hanno.   E’ giusto che chi legge sappia che i palestinesi hanno ricevuto miliardi da tutto il mondo dal 1967 in poi, miliardi serviti ad arricchire i capipopolo, a finanziare il terrorismo e a rafforzare la dittatura invece di creare strutture, università , ospedali, servizi per la popolazione. Di tutte queste mancanze loro e i loro protettori accusano Israele anziché la corruzione che impera nell’ANP.

Concludo riferendomi all’articolo pubblicato dal Piccolo in data 19.11 a firma “fa.do” che titola: “Non ci saranno bollicine dalla Striscia di Gaza”.
Consiglierei “fa. do” di informarsi dove sta Mishor Adumim che e’ a 10 km da Gerusalemme cioè al centro del Paese  e dove si trova la Striscia di Gaza, territorio all’estremo sud al confine con l’Egitto, dove e’ padrone assoluto Hamas e dove non esiste nemmeno un filo d’erba israeliano, anzi, non esiste proprio un solo filo d’erba poiché tutto il territorio e’ stato spianato per sistemarvi le batterie di missili con cui colpire Israele.
“fa.do.” scrive ancora “pericolo scongiurato” riferendosi alla rottura dell’accordo tra il comune di Trieste e Sodastream in seguito all’indecente intervento dell’assessore comunale all’ambiente, Laureni  che invece di fare il lavoro per cui e’ stato eletto si occupa di boicottare un Paese amico dell’Italia per soddisfare la propria ideologia.
Pericolo scongiurato, quasi si trattasse di aver preservato i triestini dall’assunzione di chissa’ quale veleno.
Il veleno e’ semplicemente ideologico e, siccome nessun altro paese al mondo dove veramente esiste l’inferno, mi riferisco ai paesi islamici e di molti paesi dell’estremo Oriente , viene boicottato ma succede solo con la democrazia israeliana, posso tranquillamente affermare che  questa ideologia mi sa tanto di antisemitismo, l’antico odio per gli ebrei che oggi si riversa su Israele, l’ebreo tra gli stati.
Israele pero’ vive, lavora, produce ed  esporta a chiunque nel mondo  non mandi la propria intelligenza al macero! 

Deborah Fait
Rehovot
Israele


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