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Berlusconi e le barzellette 18/11/2013

Riporto da Federico Steinhaus Titolo: «I sintomi del Male»
"un personaggio di primo piano della politica dichiara che i suoi figli si sentono come gli ebrei sotto il nazismo, per il solo fatto che lui e la sua famiglia sono a suo dire perseguitati da giudici e media, e successivamente a mò di giustificazione dice di essere amico di Israele "
Quanto affermato prova l'incapacità di vedere la realtà: ciò che è riferito NON è a suo dire ma nei FATTI. Negare la persecuzione dei giudici nei confronti di Berlusconi equivale, sul piano del pensiero, a negare la persecuzione degli ebrei in Germania. Ma sono i salti logici di quanti, per ideologia, simpatia, antipatia, interesse, dimenticano i FATTI per altri scopi. E questo non è onesto, come non è onesto elencare questo fatto assieme ad altri che c'entrano come i cavoli a merenda. Ho segnalato ciò per la serietà che avete nell'informare e nel mettere osservazioni agli articoli.
Questa volta l'ho fatto io per ristabilire la REALTA'.

Cordialmente,
dott. Claudio Iungg

Quella frase di B. c'è è stata detta, sarebbe ipocrita negarlo. Una frase che rivela l'ignoranza della storia da parte di B.
Ignorante, nel suo significato etimologico, vuol dire
 "che non sa", ma un leader politico come B. - sapendo di non sapere - dovrebbe fare attenzione a ciò che dice, mentre B. non è nuovo a barzellette di questo genere.
Ciò detto, abbiamo sempre chiarito la nostra posizione: è merito di B. l'aver cambiato la politica estera italiana nei confronti di Israele, e questi sono fatti che qualificano l'attività politica più di qualunque altra cosa. A B. va riconosciuto, ma nello stesso tempo se dice delle cretinate non può aspettarsi che vengano ignorate, nemmeno da coloro che apprezzano la sua amicizia - vera !- nei confronti di Israele.
IC redazione


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