I sintomi del Male
Commento di Federico Steinhaus
Nelle ultime settimane si sono accumulate enunciazioni, anche di illustre provenienza, che hanno lasciato sbigottiti. Proviamo a ricordarle, così come ci vengono in mente:
* un personaggio di primo piano della politica dichiara che i suoi figli si sentono come gli ebrei sotto il nazismo, per il solo fatto che lui e la sua famiglia sono a suo dire perseguitati da giudici e media, e successivamente a mò di giustificazione dice di essere amico di Israele
* i figli del suddetto padre non sentono il bisogno di smentire o di prendere le distanze da un tale paragone
* un personaggio politico di secondo piano va in Israele e denuncia che quel leader è realmente perseguitato come lo furono gli ebrei
* un magistrato, giudicando colpevole chi aveva accusato di antisemitismo un vignettista, afferma che gli ebrei – anzi, la razza ebraica – è notoriamente molto permalosa
* un altro magistrato, in nome della libertà di pensiero, assolve e fa reintegrare un docente che nega la realtà della Shoah
* il sindacato di allevatori e commercianti di animali Federfauna per il secondo anno assegna il “Premio Adolf Hitler”, consistente in una targa con l’effigie di Hitler che accarezza delicatamente due caprioli, sullo sfondo del Lager di Auschwitz: si tratta di un premio che intende combattere l’estremismo degli animalisti, sostengono quelli di Federfauna
* una “cittadina parlamentare” del M5S ha affermato che anche i terroristi suicidi sono delle vittime e meritano di essere ricordati (come del resto fa regolarmente l’Autorità Palestinese, n.d.r.).
Per non dimenticare
E’ difficile inquadrare questi episodi in un ambito razionale e culturalmente accettabile, e sarebbe anche difficile stabilire una graduatoria in base al grado di offesa che recano all’intelligenza. Quel che è possibile, invece, è trarne delle conclusioni. I cori razzisti allo stadio, ai quali ora si è aggiunta la singolare categoria della “discriminazione territoriale”, invenzione lessicale che definisce in maniera asettica le invettive contro i napoletani, si collegano strettamente ai siti web quali lo sgominato “Stormfront”.
Sia gli uni che gli altri si rivolgono ai visceri degli ignoranti e ne inquinano i cervelli, sia gli uni che gli altri non si possono reprimere efficacemente, né tanto meno prevenire.
Se queste manifestazioni di odio fossero solamente frutto di ignoranza, come si sostiene, basterebbe un calibrato intervento nelle scuole per diminuirne la diffusione e disinnescarne la pericolosità; ma così non è, ed i vaneggiamenti esposti nella prima parte di questa analisi – che sono solo i più recenti e clamorosi – dimostrano che alla lunga la denigrazione degli ebrei, la banalizzazione della Shoah come apice di questa distorsione, l’abbattimento della barriera morale fra bene e male, la confusione strumentale fra causa ed effetto fanno presa anche su persone il cui intelletto dovrebbe essere in grado di collocarle al di là di questo inquinamento.
Il prossimo 25 novembre, all’Università La Sapienza di Roma, verrà istituito il primo centro interdisciplinare di studio sull’antisemitismo ed il pregiudizio.
Più di quanto possano fare provvedimenti di legge e commissioni di studio gevernative, questo centro potrebbe avere la capacità di promuovere una analisi e proporre delle contromisure quanto mai urgenti; il deterioramento delle coscienze non è un fenomeno solo italiano e sta dilagando anche in paesi di più antica civiltà democratica.
L’indebolimento della consapevolezza culturale e storica, che costituisce la vera e sola barriera morale da ricostituire, sfocia in quello che da noi si chiama eufemisticamente buonismo e che invece è, appunto, il sintomo di questo male, e consente anche una confusione mentale che non si condannerà mai abbastanza.
Se Hitler era “anche” amante degli animali, è anche vero che in fondo i nazisti hanno costruito autostrade ed automobili alla portata di tutti come la Volkswagen, e che con Mussolini i treni arrivavano puntuali.
Li assolviamo per questo?
Federico Steinhaus