sabato 21 settembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
14.11.2013 Boko Haram nella lista nera degli Usa. Finalmente !
Commento di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 14 novembre 2013
Pagina: 15
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Boko Haram nella lista nera di Obama»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 14/11/2013, a pag. 15, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "Boko Haram nella lista nera di Obama".


Maurizio Molinari

Il Dipartimento di Stato ha inserito «Boko Haram» nella lista dei gruppi terroristi prendendo atto che gli islamici nigeriani hanno legami talmente stretti con le cellule di Al Qaeda in Sahel e Maghreb da essere considerati una costola della Jihad globale. Creati nel 2001 da Mohammed Yusuf con l’intento di instaurare la legge islamica nel Nord-Est della Nigeria, abitata in prevalenza da musulmani, e protagonisti da allora di efferate violenze contro cristiani ed animisti, i «Boko Haram» hanno compiuto violenze che hanno portato alla morte di circa 3600 nigeriani, in gran parte civili. Dal 2009 «Boko Haram» ha trasformato la campagna anti-infedeli dentro i confini nazionali in un tassello della galassia jihadista, collaborando in maniera crescente con «Al Qaeda nel Maghreb Islamico» e, negli ultimi due anni, anche con gli Shabaab somali. Scambi di informazioni militari, risorse economiche e militanti hanno trasformato «Boko Haram» in uno dei pilastri della strategia di Al Qaeda di insediarsi in Africa. Per questo il Dipartimento di Stato aveva già posto una taglia di 7 milioni di dollari sul loro leader militare, Abubakar Shekau. Ma la collaborazione anti-terrorismo con le autorità nigeriane non ha impedito a «Boko Haram» di ramificarsi nel Continente, dando vita alle cellule combattenti «Ansaru». Quando l’Fbi, conducendo le indagini sull’assalto degli Shabaab al centro commerciale di Nairobi, ha trovato le conferme del network logistico che dal Golfo di Aden raggiunge il Golfo di Guinea, Washington ha maturato la convinzione che bisognava fare di più. Da qui l’inserimento nella «lista nera» che comporta conseguenze immediate: ogni risorsa finanziaria di «Boko Haram» e «Ansaru» verrà identificata e congelata, ogni militante «pericoloso» entrerà nell’elenco dei terroristi di Al Qaeda nel mirino dei droni ed ogni fiancheggiatore è destinato a dover fare i conti con la legge nigeriana. Di questo Obama aveva discusso in settembre con Goodluck Jonathan, presidente nigeriano, nell’unico bilaterale avuto a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu. Per Jonathan inizia una fase ad alto rischio: politici e imprenditori locali che finora hanno sostenuto i jihadisti dovranno compiere un passo indietro che potrebbe innescare pericolosi scossoni. Senza contare i timori dei mercati per il segnale di instabilità proveniente da uno dei Paesi dell’Opec. Sono le avvisaglie di un nuovo capitolo della guerra alla Jihad sul fronte africano.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT