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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
08.11.2013 Assegnato il 'premio Hitler'
Federfauna paragona gli animalisti ai nazisti

Testata: Il Giornale
Data: 08 novembre 2013
Pagina: 20
Autore: Gianpaolo Iacobini
Titolo: «Il Premio Hitler manda in bestia gli animalisti»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 08/11/2013, a pag. 20, l'articolo di Gianpaolo Iacobini dal titolo "Il Premio Hitler manda in bestia gli animalisti ".


La targa del Premio Hitler

IC   invita i lettori a scrivere a Federfauna, cliccare su questo link:
http://www.federfauna.org/dilloaff.php
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Gli animalisti? Come i nazi­sti. E Federfauna li insignisce del premio Hitler. Un anno fa di questi tempi la Confederazio­ne che riunisce allevatori, com­mercianti e detentori di anima­li l’aveva presentata come «un’iniziativa provocatoria», per uno scherzo del destino na­ta nella rossa Bologna. Obietti­vo: «Riaffermare l’idea che gli animali,pur con i loro diritti,re­stano sempre funzionali all’uo­mo ». Tesi abbinata al volto ed al nome del dittatore germanico, carnefice rigorosamente vege­tariano che il 24 novembre del 1933 aveva varato una delle pri­me leggi a sfondo animalista, la Tierschutgesetz , ispiratagli dal­la
passione per i deutscher schäferhund , i cani da pastore tedesco. Travolto dalle polemi­che, il premio «Adolf Hitler», «ri­servato a personalità distintesi nell’animalismo», sembrava destinato a un rapido tramon­to. E invece no: due giorni fa Fe­derfauna ed il suo presidente, Massimiliano Filippi, sono tor­nati alla carica fissando alla sim­bolica data del 24 novembre, proprio nella città delle due tor­ri, la consegna del riconosci­mento. «Durante la cerimonia verrà rivelato il nome del vinci­tore, al quale andrà una targa ri­cordo con l’immagine del Fuhrer che accarezza amore­volmente due caprioli sullo sfondo del campo di concentra­mento di Auschwitz, sovrastata dalla scritta «Animal Rights» corretta in «Animal Reich», si legge nel sito ufficiale della Con­federazione, nel quale si preci­sa che «col vincitore verrà con­cordato il calendario di pranzi e cene a base di prodotti di origi­ne animale che costituisce il re­sto del premio». In testa alla classifica (ma la graduatoria, ra­dicata nel voto via mail di asso­ciati e semplici internauti, è da ritenersi ufficiosa) ci sarebbero l’ex sottosegretario Michela Brambilla ed il filosofo austra­liano Peter Singer, famoso per le sue teorie sulla negazione del consumo di carne e sulla liceità di aborto ed eutanasia. Più stac­cati i leader delle principali as­sociazioni animaliste. Tra essi Gianluca Felicetti, numero uno della Lav, per nulla soddisfatto del risultato dell’equazione che lo accomuna ai nipotini del Fuhrer. «Sono contento che si divertano così: se non altro, si di­strarranno dall’andare a cac­cia. Se invece sono alla ricerca di querele, sono sulla strada giu­sta », dice, senza glissare sul me­rito: «C’è chi ritiene che gli ani­mali siano solo dei mezzi per soddisfare i propri bisogni. Noi pensiamo l’esatto contrario. I cambiamenti culturali al riguar­do in atto ci confortano: conti­nueremo ad impegnarci per­ch­é possano trovare accoglien­za pure in sede legislativa ». Sul­la stessa lunghezza d’onda l’Enpa,che con la sua presiden­te Carla Rocchi striglia i feder­faunisti col nerbo dell’ironia let­teraria: «Questi signori hanno il diritto di vivere e di pensare, ma non di essere presi in considera­zione. Se avessimo tempo da perdere, traendo spunto dalle novelle boccaccesche, potrem­mo organizzare per loro il pre­mio Cacasenno». Serio e ama­ro, al contrario, il commento tutto politico del presidente del­l’Anpi bolognese, Lino William Michelini: «Avevamo invitato Federfauna a recedere da un’iniziativa che rischia di mar­ginalizzarla. La nostra protesta per l’utilizzo della figura di un sanguinario dittatore è rimasta inascoltata. Restano le critiche per una vicenda incresciosa che coinvolge anche Bologna, medaglia d’oro della Resisten­za ». Adesso condannata a far da sfondo al premio dedicato al­l’­uomo che tanto amava gli ani­mali da chiamare i suoi nemici «suini» e «sporchi cani». Senza dubbio, un animalista…

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