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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
03.11.2013 Egitto: deriva autoritaria
come in tutti gli Stati musulmani, perchè Cremonesi si stupisce ?

Testata: Corriere della Sera
Data: 03 novembre 2013
Pagina: 32
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Il comico che spaventa i militari, nuova deriva autoritaria in Egitto»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/11/2013, a pag.32, con il titolo "Il comico che spaventa i militari, nuova deriva autoritaria in Egitto ", il commento di Lorenzo Cremonesi.
Giusto segnalare episodi di censura come quello descritto da Cremonesi, ci pare però ingenuo lo stupore. L'Egitto è un paese dove trionfa la corruzione, in primo luogo quella di Stato, non c'è quindi da stupirsi. Cremonesi termina il suo commento con la fuaa del comico verso gli Emirati. Auguri, ma temiamo che cadrà dalla padella nella brace. Non esiste uno straccio di democrazia in nessun paese musulmano, l'unica via d'uscita è emigrare. Ma se la meta è un altro paese islamico, c'è da dubitare dell'intelligenza del signor  Bassem Youssef.

Tempi duri per le minoranze che credono nella libertà in Egitto. La cancellazione venerdì sera della messa in onda di «Al-Bernameg» (Il Programma) del comico Bassem Youssef torna a mettere l'accento sulla deriva autoritaria della giunta militare che quattro mesi fa aveva rovesciato il governo dei Fratelli Musulmani e incarcerato Mohamed Morsi (questi era stato eletto presidente nel 2012). Una mossa che arriva dopo la chiusura di una ventina tra televisioni, siti web, radio e giornali, oltre alle minacce e le violenze accompagnate dall'arresto o la sospensione di almeno un centinaio tra giornalisti e intellettuali critici della giunta guidata dal generale Abdel Fattah al-Sisi. Quello che si era presentato tra giugno e luglio come il riscatto delle forze democratiche in difesa dell'anima più autentica della «primavera araba» contro la teocrazia oppressiva dei Fratelli Musulmani si sta rivelando una dittatura golpista addirittura più illiberale del vecchio regime di Hosni Mubarak. La vicenda di Youssef è indicativa. Noto per le ironie graffianti contro la corruzione e il nepotismo imperanti nei giorni fanali dell'era di Mubarak, il comico era diventato poi paladino delle forze laiche. La verve derisoria nei confronti dei nuovi centri del potere religioso (il suo programma era stato paragonato al «Daily Show» dell'americano Jon Stewart) gli aveva guadagnato l'ostilità degli apparati agli ordini di Morsi. Tanto che in marzo era stato arrestato alcune ore per i suoi affondi contro la sempre più oppressiva teocrazia islamica. Ma adesso è nel mirino dei militari. Il suo show sull'emittente televisiva privata Cbc, sospeso dopo il golpe dell'estate e le gravi violenze che ne erano seguite, aveva ripreso solo un paio di settimane orsono. E subito aveva attirato l'attenzione dei nuovi censori il suo affondo contro il montante culto della personalità di cui si è ammantato al-Sisi. Le immagini del generale in divisa dominano per le vie del Paese, sono persino stampigliate sui cioccolatini. L'opinione più diffusa è che anticipino la sua candidatura alle presidenziali previste per l'anno prossimo. Youssef ha tradotto la «storia d'amore» dei fedelissimi del generale in una parodia infarcita di gustosi accenni sessuali. Ma le pressioni sono state troppo forti. La Cbc ha ritirato il video spiegando che avrebbe «violato le politiche editoriali. Youssef sembra abbia preso il primo volo per gli Emirati.

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